Come già accaduto per la personale di Tomaso Binga, che nell’autunno 2014 ha felicemente inaugurato con la mostra Per gli involontari di guerra il rapporto tra la Fondazione Menna e il Museo dello Sbarco, le opere che articolano il percorso espositivo prendono spunto dalla collezione del museo, facendone occasione di una riflessione critica sull’attualità. In particolare, fulcro dell’installazione site specific sarà il vagone ferroviario che si trova all’ingresso del museo, eloquente testimonianza della deportazione degli ebrei evocata anche dalla scritta «cavalli 8 uomini 40» che si legge, inquietante, sulla parete esterna del vagone stesso.
Mediante metafore e cortocircuiti temporali Ciro Vitale propone nel suo Polittico un inedito itinerario visivo che, se da una parte evoca i drammi della storia, dall’altra richiama alla memoria alcune irrisolte problematiche del presente. Un cilindro di legnoal cui interno è proiettato un video sulla colonizzazione apre la mostra per invitare lo spettatore, mediante una fessura, a spiare la storia, a compiere un’azione voyeuristica, a vivere un’esperienza intima e solitaria con i frammenti della memoria collettiva.
Sull’ampia parete che divide l’ambiente unico del museo, tre dittici di piccole dimensioni offrono, poi, il prospetto digitale di alcuni spaccati politico-economici (distributori di carburante, voli di linea aerea e consumo di energia elettrica) e invitano a riflettere sul dissolvimento delle risorse naturali nelle società contemporanee.
Realizzata nell’ambiente compresso del vagone ferroviario piombato (utilizzato dai nazisti per deportare gli ebrei italiani nei campi di concentramento) collocato all’esterno del museo, accanto a un carro armato M4 Sherman e a una Jeep Willys, una proiezione marina – grazie al rumore prodotto da un treno in movimento che finge il verso delle onde del mare – stimola lo spettatore a vivere un’esperienza esclusivamente evocativa, a entrare in comunicazione con il messaggio dell’opera e a costruire un percorso personale e passionale sulla memoria del passato e sul libro del presente.
* Il 10 ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo, visite guidate a cura del Dipartimento Educazione della Fondazione Filiberto Menna.
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