Per l’intero comparto sono stati stanziati, nel 2013, 4 milioni 965mila euro con una gara d’appalto che è stata assegnata nel giugno del 2014. Entro 35 giorni dalla data della conclusione positiva del bando potevano essere già affidati i lavori. E oggi, se non fosse intervenuta la mala-burocrazia, forse avremmo potuto già parlare di un’opera conclusa e operativa. Invece, come sta accadendo per diversi altri interventi dello stesso Grande Progetto di risanamento ambientale varato dalla Regione nel Salernitano – per un totale di circa 90 milioni di euro – siamo fermi al palo e con il rischio concreto, soprattutto per questo comparto che interessa Cava e Mercato San Severino, di perdere i finanziamenti. La politica sta dimostrando di essere succube della burocrazia. Impotente al cospetto di colletti bianchi che mettono a rischio fondi determinanti per il territorio. Questa opera deve diventare il simbolo della reazione a questa situazione. E, oltre alla Regione, devono essere innanzitutto i Comuni interessati e la Provincia ad essere attivi per la risoluzione di questa crisi. In particolare il sindaco di Mercato San Severino, Giovanni Romano, sul cui territorio ricade una parte importante dell’intervento. Lui che da assessore all’Ambiente della Regione espresse con orgoglio e soddisfazione l’avvio della gara d’appalto, oggi deve dimostrare di essere attento alle necessità del suo territorio.
La Feneal Uil, che si sta facendo carico di un’ampia battaglia per salvare questi finanziamenti che garantiscono riqualificazione all’area salernitana e ricaduta occupazionale in un momento di grave crisi, ha chiesto alla Prefettura di convocare ad horas un tavolo operativo con le istituzioni interessate per garantire l’immediato stanziamento delle risorse e la cantierizzazione dell’opera.