Il brand salernitano del Pastificio Di Martino Gaetano & F.lli Spa parteciperà a I Primi d’Italia in partnership con Rovagnati, storica azienda leader in Italia nella produzione di salumi. Presso la Taverna Badìa Rovagnati, aperta per tutto il periodo della manifestazione, Ciro d’Amico, Executive Chef del Borgobrufa SPA Resort 4 stelle, realizzerà per gli ospiti favolosi piatti di pasta preparati con i salumi Rovagnati e la pasta Antonio Amato. I primi piatti che verranno elaborati dallo chef in Taverna Badia dal 24 al 27 settembre saranno: Penne a Zito Rigate Antonio Amato alla “Crudaiola” con dadini di Prosciutto Cotto e Spaghetti n.5 Antonio Amato all’Amatriciana.
La partecipazione del brand salernitano Antonio Amato al Festival Nazionale si inserisce nel piano di promozione che l’azienda sta implementando in questi mesi. La partnership con Rovagnati, inoltre, testimonia l’attenzione e l’apprezzamento che il progetto di rilancio del brand Antonio Amato sta ricevendo dal settore del food italiano e da aziende di primaria importanza nazionale.
SCHEDA – Antonio Amato di Salerno
La nuova pasta, ricca di gusto e proteine. La nuova pasta Antonio Amato è ancora più buona, ha un gusto ricco e una consistenza corposa. L’impasto sapientemente dosato e l’alto contenuto proteico garantiscono una perfetta tenuta in cottura e l’esaltazione di ogni condimento, per un piatto più gustoso.
I prodotti. Antonio Amato di Salerno. Oltre alla categoria della pasta di semola – accoglie nel suo paniere altre specialità tipiche della Dieta Mediterranea (olio, pomodori, semola rimacinata, farine) e, forte di un assortimento di 80 referenze, il marchio sta registrando uno sviluppo significativo nel retail nazionale. Il packaging dei prodotti, caratterizzato dai motivi grafici e dai colori della ceramica locale famosa in tutto il mondo, sottolinea il forte legame di Antonio Amato con il territorio d’origine, Salerno e le costiere amalfitana e cilentana.
I Diari Salernitani. La pasta è l’alimento ideale per raccontare la storia di un territorio e per questo Antonio Amato si candida ad essere Ambasciatore di Salerno e delle due Costiere che la abbracciano, attraverso la valorizzazione di quel patrimonio gastronomico in Italia e nel mondo”. Un marchio di pasta, dunque, che ha radici nel territorio ma che punta ad arrivare sulle tavole del più ampio numero di consumatori nel mondo. Una strategia di comunicazione centrata sullo storytelling per valorizzare l’esperienza di acquisto dei consumatori attraverso il racconto di luoghi, sapori e profumi del territorio. Un tassello importante della comunicazione web dell’azienda sono “I Diari Salernitani”, un’area virtuale nella quale, attraverso notizie e curiosità relative al territorio, si coniugano ricette e sapori, eventi e luoghi, legando in modo indissolubile il brand Antonio Amato con la zona d’elezione e d’origine che lo contraddistingue come uno dei marchi di pasta più noti in Italia e all’estero.
a volte non capisco quando una notizia viene data per fare informazione(o disinformazione), punto uno la pasta amato(da me provata e testata) non e fatta con la trafilatura in bronzo quindi non e di per sè di prima qualità, punto secondo, per costi di trasporto e estrema vicinanza non alla città stessa ma ai centri commerciali, dovrebbe costare almeno per quel che vale non più di 30 centesimi(per me tanto vale), punto terzo, ma sto di martino chi ce l’ha mandato a salerno, quello che fa lui poteva farlo anche uno più serio e competente, tipo quelli della garofalo, che hanno preso in gestione pure il pastificio russo di cicciano, e potevano prendersi pure quello di salerno, bisogna vedere quale potere forte ha deciso di far prendere a di martino(peraltro a salerno la pasta di martino i formati normali, che sono per giunta mediocri costano dagli 80 ai 95 centesimi) quindi vedete voi in quali mani siamo stati messi.
Con riferimento al commento precedente:
Seguo Salernonotizie da anni e credo faccia ottima informazione, diversamente da quanto afferma l’anonimo commentatore.
Consiglio all’editore tuttavia di prendere in considerazione la possibilità di disabilitare il modulo commenti, divenuto ormai una valvola di sfogo per le più insensate e pretestuose prese di posizione.
…sai quante volte ho dato questo consiglio alla redazione? Niente…!
Forse si divertono pure loro a leggere tutti questi commenti che non hanno filo logico: dalla politica allo sport, dal vivere civile…adesso anche alla gastronomia…! Niente, si divertono a far pubblicare commenti che non hanno nè capo, nè coda…!
Contenti loro, contenti tutti…
senzaparole o senzacervello? i miei sono fatti non chiacchiere la pasta amato non è trafilata in bronzo, viene prodotta e commercializzata nella stessa città e ripeto bisogna vedere chi e come è andata a finire nelle mani di Di martino, questi sono fatti e non parole al vento, e poi l’editore è autorizzato a disabilitare i commenti, non chi come te lo chiede, quando non è in accordo con le tue tesi, i miei sono fatti, le tue illazioni, sono *senzaparole*.