In questo luogo, infatti, ricco di misticismo e suggestione, innumerevoli sono stati gli eventi che hanno visto protagoniste reliquie importantissime, dalla Madonna di Fatima, al corpo della Santa bambina Maria Goretti, fino ad oggi con il saio e il guanto di Padre Pio che caratterizzano e ci rimandano l’immagine più conosciuta del Santo di Pietrelcina. Sarà Padre Marciano Guarino, il cappuccino Guardiano e Priore del convento di Pietrelcina, ad accompagnare i resti sacri nella piccola e suggestiva cappella cilentana, dove resteranno per tre giorni di festeggiamenti e preghiera. Ad accoglierlo anche il Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania Ciro Miniero, che alle 18.00 celebrerà messa all’aperto, nello spazio antistante alla piccola chiesa. Nel giorno di sabato, 26 settembre, è prevista una lunga veglia di preghiera notturna che inizierà alle 24.00. Nella giornata di domenica 27 settembre, poi, che sarà la giornata conclusiva, i saluti si concretizzeranno in una santa messa alle 17.00, celebrata dal Cardinale R. Renato Martino Protodiacono di Papa Francesco, per la terza volta partecipe alle attività di preghiera della piccola cappella di San Matteo, e in una festosa fiaccolata di saluto.
Casal Velino Marina: le reliquie di Padre Pio arrivano nel Cilento
Venerdì 25 settembre, alle 17.00, nella cappella che ospitò le spoglie di San Matteo, e a lui dedicata, in Via Ad Duo Flumina a Casal Velino Marina, arriveranno direttamente da Pietrelcina le reliquie dell’amato San Pio – proprio in occasione della commemorazione del “dies natalis” di Padre Pio (per la chiesa il giorno della morte è il giorno in cui un santo nasce al Cielo) avvenuta il 23 settembre. L’avvento delle reliquie, in terra cilentana, si deve alla volontà di Alfonso Grieco, il presidente del gruppo di preghiera “I fedeli di San Matteo”, che, dal 2012 in seguito ad un forte richiamo spirituale, ha iniziato il suo percorso di fede dapprima con la totale ristrutturazione della cappella, dove le spoglie di San Matteo hanno sostato quasi cinque secoli prima di essere traslate a Salerno, che versava in totale abbandono, poi chiedendone ed ottenendo la riapertura della stessa al culto, e, infine, animandola di eventi di forte impatto religioso.
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