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Rai: De Luca, da RaiTre atti di camorrismo giornalistico

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Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha sferrato un duro attacco alla terza rete della Rai  in un passaggio dell’intervento fatto oggi alla Festa di Scelta Civica, a Salerno. “Sapete – ha detto De Luca parlando della sua vicenda giudiziaria e delle condizioni normative nelle quali opera in Italia un amministratore pubblico – che io sono stato condannato in primo grado.

Lo dico perché tanti giornali, tante televisioni, in particolare i miei amici della Terza Rete Rai che, come ho detto, è la più grande fabbrica di depressione al mondo…RaiTre, dicono puttanate incredibili. Voi vi sintonizzate su Rai Tre e avrete atti di camorrismo giornalistico, di aggressioni personali, di imbecillità. Ma tutto non ingenuo, tutto parte delle lobby radical chic del nostro Paese”.

De Luca ha poi ripreso a parlare delle condizioni normative nelle quali operano gli amministratori pubblici e ha ricordato di essere “stato condannato per aver usato l’espressione project manager”. “Un conto – ha detto – è buttare fuori dalla pubblica amministrazione i ladri. Per me possiamo dare l’ergastolo ai ladri. Un altro conto è il rispetto dovuto a quei dirigenti pubblici che si assumono la responsabilità di mettere una firma. Altrimenti – ha detto – l’Italia è perduta. In queste condizioni normative vi posso garantire che non c’è nessun funzionario pubblico che firmerà una variante urbanistica, che rilascerà un permesso a costruire di un qualche rilievo. Ma chi volete che metta a rischio la propria famiglia prendendosi una condanna per abuso di ufficio, per un’imbecillità?”.

“Contesto il camorrismo giornalistico, un atteggiamento mentale, d’essere, operare contro la persona”, ha affermato De Luca successivamente in una dichiarazione diffusa dal suo ufficio stampa. “Ci sono campagne mediatiche – ha aggiunto – che puntano a distruggere la dignità della persona, della sua famiglia senza alcun riguardo per l’analisi dei fatti e la sacrosanta ricerca della verità.

Si viola la Costituzione definendo, ad esempio, qualcuno condannato in assenza di una sentenza definitiva o considerando un criminale chi apre un cantiere. Oppure da un’intervista di 30 minuti si estrapolano solo trenta secondi strumentalmente”. “Io – ha affermato de Luca – sono orgoglioso del mio lavoro, non ho padrini, né padroni e non accetto l’idea che ci sia una categoria o un lavoro che non possa esser criticato a prescindere.

Nessuna generalizzazione. Rispetto i giornalisti come Biagi, Montanelli, Ronchey e tutti coloro che parlano un linguaggio anche duro ma di verità. Ho il diritto di criticare chi, privo di argomenti, spara titoloni distruggendo la dignità della persona. Sono come i gestori di un pub che per attirare clientela sparano musica a tutto volume”.

“Non hanno alcuna giustificazione gli strali lanciati da Vincenzo De Lucs contro Rai 3, Report e ‘Il fatto'”. Lo dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Vigilanza Rai. “È’ inaccettabile – continua Peluffo – definire Rai 3 ‘la più grande fabbrica di depressione’, la ‘lobby radical chic del Paese che compie atti di camorrismo giornalistico, attacchi personali, atti di imbecillità, ma non ingenua’”.

“De Luca si scusi e si attenga al proprio ruolo istituzionale anziché infangare il lavoro di un’intera rete del servizio pubblico. Al direttore Andrea Vianello va la mia personale solidarietà per le offese di cui è stata oggetto l’esperienza professionale collettiva di Rai 3”, conclude Vinicio Peluffo.

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