Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltosi al Viminale ma dedicato a Napoli ha annunciato importanti interventi per aumentare la sicurezza.
Deciso un piano in 5 punti che prevede, tra l’altro, più impianti di videosorveglianza e 200 agenti di rinforzo. Alfano ieri aveva fatto visita in ospedale a Nicola Barbato, il poliziotto gravemente ferito da un estorsore a Napoli.
Questi i cinque punti:
1) Più sinergia e raccordo tra le strutture investigative sotto l’egida della Procura distrettuale di Napoli, coordinata della Direzione nazionale antimafia, e quelle di prevenzione e controllo del territorio, coordinate dal prefetto di Napoli, con il supporto del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
2) Più investigatori attraverso il rafforzamento delle strutture della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, con la previsione del distacco di operatori dei reparti speciali Sco, Ros, Scico e Dia.
3) Più operazioni ad alto impatto sul territorio (perquisizioni per blocchi edifici, controllo di quartieri a rischio, ecc) con l’impiego di 200 unità di rinforzo delle Forze di Polizia.
4) Più impianti di video sorveglianza mediante il ricorso a fondi europei anche attraverso il ripristino di oltre 300 telecamere non funzionanti sulle circa 700 esistenti.
5) Più efficienza e razionalità nella gestione delle chiamate di emergenza con l’attivazione pure in Campania del Numero Unico di Emergenza – 112.
«Questo consentirà di raccordare le attività di repressione con quelle di alto impatto e di prevenzione – ha detto Alfano – aumentando, tra l’altro, la presenza delle forze di polizia nei quartieri più disagiati, a garanzia del rafforzamento del livello di sicurezza dei cittadini che ne avranno, così, immediata e diretta percezione. Si tratta di una risposta forte e concreta dello Stato per contrastare azioni criminali e le faide interne mirate alla rideterminazione delle aree di predominio, soprattutto dopo gli arresti eclatanti che hanno azzerato i vertici delle organizzazioni camorristiche».
“L’annuncio del Ministro Alfano è positivo. L’aumento di uomini ed il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza è un contributo importante alla sicurezza del territorio ed alla serenità dei cittadini, in perfetta coerenza con quanto avevamo richiesto e concordato nei vari incontri delle scorse settimane”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
ma sti due personaggetti in foto, scusate, ma sono latitanti?No perchè uno quello più anziano ogni tanto lo vedo a salerno, quello più giovane, ogni tanto bazzica per i giardini della stazione termini, se volete una mia testimonianza, sono a vostra disposizione, per la legge questo ed altro, grazie.
Si, ma il problema si può risolvere definitivamente in un solo modo: dandogli fuoco dopo la cattura sennò torneranno sempre a delinquere…
In alcune aree della Campania, puoi portare anche 10000 agenti, ma la soppressione alimenta solo il sentimento contro lo Stato. Occorre investire in cultura. La chiusura delle emittenti radio televisive a sfondo neomelodico che stanno diventando un modello per i nostri giovani, vanno chiuse e rimpiazzate da modelli culturali di respiro internazionale. Ci sono radio che al mattino augurano una presta libertà a tutti gli amici del carcere con un presto ritorno a casa e canzoni, film, barzellette, recite scolastiche, che mostrano ai nostri giovani come il guappo buono deride lo Stato e alla fine vince sempre, è rispettato da tutti e trionfa senza fare sacrifici. Chiudere queste emittenti, vale molto più di 200 agenti temporanei. Se a Salerno i cittadini applaudono ai vigili che rimuovono un’auto in seconda fila e a Napoli le forze dell’ordine vengono attaccate dalle donne in pigiama, mentre portano via un delinquente, il problema non è politico, ma culturale. Su questo occorre lavorare. Puoi portare 200 agenti e 1000 De Luca in Terra dei fuochi e questa resterà sempre Terra dei fuochi, se non si investe su un nuovo modello culturale. Non capisco perché le emittenti televisive locali di Benevento, Avellino e Salerno, trasmettono documentari sul territorio e concerti di musica classica, mentre a Napoli e Caserta, si continua a trasmettere film, canzoni, dediche, sceneggiate e barzellette, che istigano i nostri giovani alla delinquenza. Questi modelli culturali possono andare bene se vogliamo che i nostri figli da grandi dovranno fare i venditori di calzini, i parcheggiatori abusivi o i cantanti neomelodici. Purtroppo non vanno bene, se vogliamo che i nostri figli diventino competitivi con il resto d’Italia e d’Europa. Caro De Luca, trasforma le emittenti radiotelevisive neomelodiche in documentari, lezioni di inglese, concerti di musica classica e vedrai che la Campania diventa civile come la tua Salerno. Non dare un pesce ai napoletani, insegna loro a pescare, così non avremo bisogno di militari. Visto che gli agenti ormai ci sono, mandali ora a chiudere queste fabbriche di delinquenza. Se paesini di appena 10.000 abitanti nel napoletano e nel casertano, fanno più spazzatura, traffico e delinquenza della tua Salerno che è 100 volte più grande, rendetevi conto che non è una questione politica, ma culturale. Questa è la strada ed è gratis, in quanto non comporta costi per lo Stato. Per ora De Luca è il miglior presidente che abbia mai avuto la Campania, ma occorre lavorare sulla cultura e non sulla repressione. Le aree della Campania che più sono state militarizzate nella storia, continuano ad essere le peggiori, quindi la repressione (sacrosanta), da sola non basta. Occorre creare nel napoletano e nel casertano, luoghi culturali aggreganti, alternativi ai centri commerciali. Chiudiamo con questi modelli culturali delinquenziali e spariranno in un colpo solo anche i venditori di calzini, i cantanti neomelodici e i parcheggiatori abusivi. Se invece rimane questo il modello culturale, puoi arrestare 1000 parcheggiatori, ma nasceranno altri 1000 con gli stessi riferimenti culturali. Vogliamo una Campania bella, pulita, raffinata ed efficiente come Benevento, Avellino e Salerno. Non credo sia una cosa impossibile. Queste parole sono scritte a malincuore da una napoletana consapevole che a 50 km da qui, si vive diversamente. Auguri presidente, forse davvero l’ultimo treno che passa per la Campania.