Non condivido le parole del governatore De Luca e, anzi, le reputo sbagliate. L’eventuale dialettica che può nascere tra informazione e politica non deve trasformarsi in affermazioni che oltrepassano il confronto, anche aspro, per scadere nell’offesa». Anche il capogruppo dem in Commissione parlamentare di vigilanza, Vinicio Peluffo, ha tentato di spegnere il fuoco delle polemiche: «Abbiamo già chiesto le sue scuse a Rai3 e al direttore Vianello».
Vincenzo De Luca ha tentato di diluire la tensione con un post su facebook: “Ho profondo rispetto per il ruolo dell’informazione nelle società democratiche, e sono anche convinto che la libertà si difenda con la libertà (di tutti).
Da uomo libero, senza padrini né padroni, ho però il pieno diritto di contestare modi di agire che puntano a distruggere – con un titolo ad effetto – la dignità delle persone e delle loro famiglie: definire truffatore una persona prima di una condanna definitiva, registrare trenta minuti di intervista e mandarne in onda strumentalmente solo trenta secondi, considerare a priori criminale chi apre il cantiere di un’opera pubblica, puntare a ridicolizzare e ridurre a caricatura i propri interlocutori è inaccettabile.
Ho usato la categoria di “camorrismo” per indicare metaforicamente una diffusa propensione ad esercitare – anche con la parola – forme di violenza sulle persone, e a calpestare con disinvoltura la dignità degli individui in maniera irrecuperabile con gli atti successivi. Sono stato vittima in prima persona di questi comportamenti denunciati, e sono certo che anche il direttore di RaiTre Andrea Vianello non potrà che condividere la mia amarezza e la mia denuncia.
Allo stesso tempo desidero esprimere al direttore l’apprezzamento per i tanti giornalisti – di RaiTre e di ogni altra testata di informazione – che parlano un linguaggio di verità e analizzano con rigore i fatti senza dare vita ad iniziative che appaiono, piuttosto che giornalistiche, fortemente politiche e in sedi improprie”- ha scritto il Governatore della Campania.