Lo sconcerto di Massimo Cariello non riguarda solo la sua pendenza, come spiegato mai notificata e dunque della quale il sindaco di Eboli nemmeno era a conoscenza e comunque pendenza cancellata con il pagamento lo scorso luglio, ma anche le accuse di presunta incompatibilità per il suo incarico negli organi del consorzio ASI. «In questo caso siamo al delirio – spiega ancora il primo cittadino di Eboli -. Si vorrebbe far passare l’idea che, stando all’interno, io potrei assumere la doppia veste di controllore e controllato. Eppure anche chi lancia queste accuse sa bene che il Comune di Eboli non è socio del consorzio, per cui non ci sono rapporti tra il Comune ed il consorzio. Basterebbe questo per far capire come si tratti semplicemente di un’azione infangatoria, inutilmente fatta passare per un’azione di trasparenza. Spero che la stampa, sempre così attenta, confermi la sua attenzione anche per queste nostre spiegazioni, dopo avere concesso ampio spazio a chi ha solo tentato di infangare la città, la sua comunità ed i suoi rappresentanti».