E’ preoccupante la situazione degli operai idraulico forestali della comunità montana degli Alburni, che vantano 12 mensilità arretrate per via della crisi degli enti montani esplosa prepotentemente da qualche anno e mai finora risolta in maniera decisiva. Lo scorso1 ottobre, in Regione si è svolta una riunione, che doveva tenersi lo scorso 25 settembre e che poi era stata rinviata, durante la quale i funzionari del settore si sono presi una decina di giorni di tempo per stabilire le modalità più opportune per aumentare le risorse da destinare alle comunità montane campane, sia per gli OTD che per gli OTI. La “pausa” di dieci giorni rischia, tuttavia, di paralizzare ulteriormente il comparto della forestazione, perché in assenza delle risorse necessarie i cantieri sono destinati ad uno stop inesorabile. “Abbiamo tentato di dare continuità ai cantieri – afferma il presidente della comunità montana Alburni, Pino Palmieri – ma non è più possibile perché manca la disponibilità economica necessaria”. “Il problema – prosegue – riguarda prima di tutto gli operai che non riescono a sostenere la propria famiglia, ma anche il territorio che rischia di essere abbandonato senza l’opera di manutenzione che i forestali svolgono costantemente”.
Gli operai infatti sono preoccupati, ed è per questo che, secondo Palmieri, occorre decidere velocemente il destino degli enti montani. Pertanto ha convocato i sindacati per il prossimo giovedì, presso la sede di Controne dell’ente, per discutere del problema e per concertare con loro una soluzione, una possibile strada da seguire.
“Le risorse non ci sono – continua Palmieri – c’è autonomia per pochi giorni ancora per gli operai a tempo indeterminato, mentre quelle per quelli a tempo determinato si sono già esaurite, essendo scaduto il contratto il 30 di settembre”.
“Faccio appello al Governatore campano, Vincenzo De Luca – conclude Palmieri – affinché, come annunciato in campagna elettorale, possa impegnarsi per risolvere la situazione in modo definitivo e per dare una nuova missione alle comunità montane”.