Sul Pil avevamo fatto una previsione del +0,7%, sarà del +0,9%, anzi io penso che arriveremo all’1%”. “La situazione – ha aggiunto – va un po’ meglio. Cosa dobbiamo fare? La prima riforma, la più importante, è restituire la fiducia agli italiani. Gli italiani per paura hanno risparmiato 350 miliardi di euro che è una cifra enorme, la paura ci costa 350 miliardi, se rientrasse sul mercato il 10% avremmo una crescita straordinaria”. Il taglio dell’Ires “nel 2017 lo facciamo, ma almeno in parte anticipiamo al 2016”. “Già dal 2016 – ha aggiunto – ci sarà un’intervento significativo di riduzione delle tasse per le imprese”.
“Io spero che, anche grazie alla nuova legge elettorale, alle prossime elezioni il Pd prenda i voti sufficienti per governare da solo”.
Gli incentivi alle assunzioni “saranno sicuramente ridotti, trattandosi di incentivi funzionano se sono una tantum, altrimenti diventano un metadone”. “Non si può continuare a incentivare il lavoro – ha aggiunto – soltanto creando dipendenza da incentivi. Ma io mi ricordo alcuni autorevoli sindacalisti che dicevano: ‘il Jobs act creerà precarietà’. Ha creato diritti, se c’è l’86% in più di mutui è anche perchè un ragazzo che ha trovato lavoro può prendere casa. Con il Jobs act sta cambiando il mondo”.
Grazie agli accordi con la Svizzera “un primo miliardo e mezzo è già rientrato nel 2015 con la voluntary discoluser. Sul prossimo anno saremo prudenti in bilancio, metteremo poco, 2-2,5 mld, ma non sarei sorpreso se arrivassimo vicini ai 5 mld”.