A livello regionale, le uniche città campane che insidiano la leadership nazionale di Napoli sono Castel Volturno (5° posto in regione con il 38,3%) e Aversa (10° posto con il 35,8%), entrambe in provincia di Caserta. Per il resto, tra i 20 comuni italiani con più case in affitto ben 13 sono in provincia di Napoli. Con medie due volte superiori a quella nazionale, troviamo al 2° posto Sant’Antimo (42,8%) e poi nell’ordine Pozzuoli (42,7%), Arzano (39,6%), Quarto (38,9%), Melito di Napoli al 7° posto (37,9%) e lo stesso capoluogo campano all’8° (37,7%). Si ricorre meno alle locazioni ad Agerola (all’ultimo posto in provincia con il 5,5%), Serrara Fontana (penultimo posto con il 6,7%) e Visciano (terzultimo posto con il 10,2%).
“In Italia fino ad oggi – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – a livello normativo si è pensato soprattutto ai proprietari d’immobili e molto meno a chi va in affitto. Sarebbe necessaria una politica organica sulle locazioni prevedendo un piano di agevolazioni fiscali che coinvolga gli studenti, le giovani coppie, le famiglie in difficoltà ma anche gli stessi locatori come avviene in tanti altri Paesi europei. Del resto, anche da noi sta cambiando la visione culturale dell’affitto: non è più una soluzione transitoria. In Italia abbiamo visto piuttosto ridursi nel tempo quel poco di agevolazioni che esistevano. Con la tassazione fissa al 21% della cedolare secca – prosegue Spronelli – certamente si è avviato un percorso virtuoso.
L’ulteriore riduzione dal 21 al 10% della cedolare secca quando si applica il canone concordato ha dato un’accelerazione. Nelle due grandi città italiane dove è più alta la quota di persone in affitto, il canone concordato, però, non può essere applicato perché i prezzi non vengono aggiornati. A Milano sono fermi da 16 anni e Napoli da 12. Basterebbe che le amministrazioni comunali convocassero le parti. Questo significa che il proprietario paga il doppio di tasse e l’inquilino non può beneficiare di un canone calmierato e detrazioni fiscali, nel caso in cui l’immobile diventi la sua residenza principale”.
Subito dietro a Castel Volturno e Aversa, Capua è la terza città con la più alta densità di locazioni nel casertano (3° posto in provincia con il 32,7%). Vivere in affitto non piace agli abitanti di Gioia Sannitica (ultima in provincia con il 3,2%), Sant’Angelo d’Alife (penultima con il 5%) e Marzano Appio (terzultima con il 5,4%). Le località del salernitano dove sono più utilizzati i contratti d’affitto sono Eboli (al 1° posto in provincia con il 32,1%), Laviano (2° posto con il 28,9%) e Scafati (3° posto con il 28,3%). Si fa minor ricorso alla locazione a Trentinara (ultima in provincia con l’1,9%), Orria (penultima con il 2,2%) e Palomonte (terzultima con il 2,5%).
Nel territorio di Benevento, la maggior parte dei residenti in affitto si concentra nel capoluogo (1° posto in provincia con il 23,7%), ad Arpaia (2° posto con il 23,1%) e Apice (3° posto con il 21,6%). Percentuali molto basse di locazioni si rilevano a Cusano Mutri (ultima in provincia con il 3%), Castelpagano (penultima con il 3,3%) e Faicchio (terzultima con il 4,4%). Con una percentuale del 27,6%, Atripalda è il comune della provincia d’Avellino con più famiglie in affitto, seguito da Solofra (2° posto con il 26,1%) e dal capoluogo (3° posto con il 24,9%). Nel territorio avellinese si hanno percentuali bassissime di locazioni a Scampitella (ultima in provincia con il 2,9%), Andretta (penultima con il 3%) e Guardia Lombardi (terzultima con il 3,5%).