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Operazione riscatto per scacciare il primo vento di crisi

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Dimenticare Crotone. E’ questo l’imperativo categorico in casa granata. Un imperativo che da un lato toglie serenità caricando oltremisura la squadra di Torrente ma dall’altro aggiunge motivazioni ad un gruppo che sconta un deficit di preparazione, in alcuni elementi ed un via vai preoccupante dall’infermeria. Tra cartellini, giocatori acciaccati ed altri che cercano la migliore condizione si aspetta il Trapani come se fosse già, dopo sette giornate una gara delicata e per tanti motivi. Per non perdere contatto con le zone tranquille della classifica, per riprendersi i punti persi per strada, per dimostrare di non essere in crisi. Derby e intensità a parte finora la Salernitana non ha convinto.

Gabionetta ha nascosto sotto il tappeto parecchi problemi. Ora, brasiliano a parte, un po’ tutti devono dimostrare il loro valore. La gara di domenica rappresenta un esame per tutti dal mister ai calciatori che andranno in campo. Nessun dramma dopo la scoppola di Crotone ma far finta di niente sarebbe un grave errore. Il 4-3-3 non convinceva prima così come non ha convinto quel 4-4-2 o 4-2-4 dello Scida. La Salernitana si è cacciata in un equivoco tattico dal quale non è facile uscirne. Non a caso Lotito si affida al pubblico dell’Arechi. Il patron sa bene che certe partite le possono vincere anche i tifosi spingendo i giocatori a dare il massimo anche quando la benzina in corpo è finita. Di avvii stentati e partenze sprint ne sono pieni gli almanacchi del calcio. Questa Salernitana per ora balbetta, non ha trovato l’andatura giusta. L’unico rimedio come sempre sono i risultati sfruttando, perché no il fattore campo decisivo in tante occasioni.

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