a) ha definito irregolare l’aggiudica del Servizio effettuata nel 2009 per aver effettuato una procedura negoziata anziché gara ad evidenza pubblica sopra soglia.
b) ha ritenuto illegittimo il rinnovo dell’affidamento del servizio avvenuto nel 2014, con determina dirigenziale, con modifica sostanziale delle condizioni di affidamento.
c) ha evidenziato e sottolineato l’omissione amministrativa – e la conseguente evasione contributiva – da parte della Stazione Appaltante nel far fronte agli obblighi di acquisizione del CIG.
d) ha sottolineato, addirittura, l’omissione di ogni forma di controllo sull’esecuzione del contratto da parte del Consorzio affidatario.
“Spiace dover constatare, peraltro, che il Comune di Agropoli , pur in presenza di specifiche richieste da parte dell’Autorità Anticorruzione, abbia sviluppato- dichiara il Presidente del Gruppo FDI in Consiglio Regionale Alberico Gambino– un atteggiamento di scarsa collaborazione chiarificatrice addirittura omettendo l’invio, totalmente o parzialmente, della documentazione richiesta a più riprese. Così come spiace dover registrare la pervicacia del Comune di Agropoli, pur in presenza di siffatte irregolarità invalidanti ab origine l’intero affidamento in outsourcing effettuato, nel continuare a voler incassare sanzioni illegittime e anche ad insistere con il mantenere in piedi, da mesi, detto sistema.
Mi auguro ora, stante la pronuncia irrimediabile dell’ANAC, che il Comune cominci per davvero ad assumere il ruolo di P.A. garante dei diritti dei cittadini e, quindi, non solo ponga fine al sistema irregolare in atto ma anche restituisca ai vessati cittadini ciò che è stato illegittimamente sanzionato e riscosso. Sono sicuro che il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale ora affronteranno, nei termini sanzionatori concessi, sul serio, il problema ed, in autotutela, provvederanno a ripristinare la situazione rilevata come irregolare anche dall’ANAC oltre che dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Errare può essere concesso – conclude Gambino – perseverare apparirebbe come un’inutile forzatura non giustificabile né giustificata e foriera di danni per la città, per la comunità residente ed operante e finanche per gli stessi amministratori eventualmente omissivi.”