L’artista, pur essendo spesso ospite della Costa d’Amalfi, non aveva mai visto il borgo più piccolo d’Italia; accolto dal vicesindaco Michele Siravo e dal delegato alla Cultura del Comune Stanislao Balzamo, ha visitato assieme a loro la storica chiesa di S. Salvatore de’ Birecto e alcuni dei vicoli più caratteristici del borgo, rimanendo subito colpito dalla sua naturale quiete, fonte d’ispirazione per tanti grandi artisti del passato come Escher, Gatto, Ibsen, Wagner e De Vanna.
Salendo la caratteristica scalea che conduce all’atrio della Chiesa il maestro e sua moglie hanno potuto ammirare l’orologio barocco, unico nel suo genere perché ancora “caricato” a mano ogni giorno, e le porte di bronzo risalenti all’anno 1000. Ma è stata l’atmosfera carica di arte e di storia dell’interno a catturare l’attenzione del maestro: l’esplosione del bianco, declinato secondo sfumature più o meno intense, le venature della pietra viva, i colori degli affreschi recuperati all’oblio del tempo, la perfetta integrazione degli stili e delle forme… ogni piccolo particolare, accompagnato dalla puntuale spiegazione dei presenti, ha acceso la curiosità dell’artista che, scherzando ma non troppo, ha riconosciuto una sfumatura di surrealismo ante litteram in una delle allegorie scolpite nel Bassorilievo dei Pavoni, opera del XII sec. tra le più antiche e ricche di simbolismi dell’intera Costa d’Amalfi.
Dopo aver voluto approfondire la storia dell’antico Ducato e delle tradizioni cerimoniali legate all’antica Cappella Palatina del Birecto, l’artista portoghese ha ammirato l’opera del maestro Pirozzi di recente donata al Comune in ricordo di Francesca Mansi e dell’alluvione del 9 settembre 2010. Si è soffermato a lungo davanti a “La Resilienza” riuscendo a decifrare, con il linguaggio che solo l’arte riesce a parlare e comprendere, ciò che quell’evento ha significato per il borgo.
Il racconto di quei drammatici momenti, sintetizzati magistralmente dall’ispirazione del famoso scultore napoletano, ha accompagnato la visita di Cargaleiro ad uno degli angoli incantati di Atrani, la parte est dell’arenile, da cui si può abbracciare con lo sguardo in tutta la peculiare bellezza del borgo. Qui il maestro si è soffermato molto a discutere con gli amministratori delle tradizioni marinare di Atrani e delle sue enormi potenzialità sia dal punto di vista turistico che culturale, immaginando un pontile di attracco che, pur non snaturando la naturale vocazione del paese, ne amplifichi la fruibilità da parte dei turisti.
Lo sguardo d’insieme regalato da quella particolare prospettiva, da cui si possono ammirare le case costruite le une sulle altre, i caratteristici archi, i particolari giochi di luce creati dai vicoli e dalle stradine in lontananza ha acceso la creatività del maestro, che ha lanciato agli amministratori un’idea: tinteggiare case, vicoli e pareti di diverse sfumature di bianco immaginando Atrani avvolta da un candore ideale, sospesa tra l’azzurro del mare e quello del cielo. E la sua reazione è stata di sincero stupore e divertimento quando i presenti gli hanno fatto notare che uno dei modi di dire più antichi e significativi di Atrani è “ianc n’ciel, ianc n’terr…” (bianco in cielo, bianco in terra) a testimonianza di un feeling subito innescatosi tra l’artista e la “bianca città d’un tempo e d’ogni giorno” tanto cara ad Alfonso Gatto.
Il resto della passeggiata è stato un susseguirsi di domande su progetti in cantiere ed altri già avviati, come la riqualificazione dell’ex plesso scolastico E. Proto, di cui l’artista portoghese si è mostrato realmente entusiasta, convinto che laddove vi siano arte e cultura a guidare gli intenti sia possibile migliorare come persone e progredire, tutti assieme, come comunità.
Prima del ritorno a Ravello Cargaleiro è stato omaggiato con un’opera di Lucio Liguori molto gradita anche da sua moglie Isabel, che per tutto il tempo trascorso ad Atrani si è mostrata molto curiosa circa la vita quotidiana del borgo e l’antica tradizione della pesca, oggi un ricordo custodito da pochi.
“Un pomeriggio emozionante, come solo l’incontro con un artista del calibro di Cargaleiro può essere” commenta Stanislao Balzamo, delegato alla Cultura.“Ospitare ad Atrani il più grande ceramista vivente è un evento che ci riempie d’orgoglio e ci motiva ancora di più nel seguire la strada dell’arte e della cultura per quanto riguarda le scelte amministrative. Cargaleiro ci ha regalato alcuni spunti interessanti, segno che il fascino di Atrani ha subito acceso la sua fantasia; sarà nostro graditissimo ospite nuovamente a dicembre, quando tornerà in Costiera, e siamo certi che resterà incantato dalla bellezza senza tempo del borgo presepe che si prepara al Natale. È nostra intenzione, infatti, avviare una sinergia con il Comune di Ravello e la Fondazione Cargaleiro che ci permetta di dare inizio ad una proficua collaborazione con il Maestro.
La sua presenza oggi” conclude Balzamo “testimonia il nostro impegno a riportare in paese il fermento e la passione dell’arte, che passa anche attraverso la creazione della “Casa della cultura, delle arti e dei mestieri” in cui ospitare artisti provenienti da tutto il mondo, per far sì che Atrani torni ad essere al centro di un progetto che ne rivaluti la storia, il patrimonio culturale, le tradizioni.”