Le indagini hanno richiesto l’intervento degli specialisti della sezione di Salerno della Polizia Postale che, mediante l’installazione di telecamere, il monitoraggio dei social e l’analisi dei traffici telefonici, hanno ricostruito il modus operandi del giovane. Il ragazzo – che faceva anche il baby-sitter godendo della fiducia dei piccoli e dei loro genitori – si intratteneva con i bambini in lunghe conversazioni sui social, prima di invitarli in un locale preso in affitto con la scusa di fargli vedere un videogioco o aiutarli ad aggiustare le loro biciclette. Il quadro ipotizzato dalla polizia giudiziaria è stato avvalorato dalla consulenza psichiatrica effettuata sull’indagato e dalla consulenza e perizia psicologica sul minore che ha riferito di essere stato, più occasioni, oggetto di attenzioni sessuali.
Fonte ANSA