A dirlo Dino Ruta, professore di Leadership e Team working al Master in Arts Management and Administration, SDA Bocconi School of Management, in occasione dell’incontro che il direttore del Giffoni Experience Claudio Gubitosi ha avuto, questa mattina, alla Bocconi di Milano con gli studenti del Master in Arts Management and Administration (MAMA). Si tratta di un programma internazionale rivolto a laureati in discipline umanistiche e a professionisti che lavorano per organizzazioni operanti in ambito artistico e culturale (es. musei, teatri, festival). Il Master si pone come obiettivo quello di sviluppare doti manageriali e di leadership per chi ambisce a ricoprire posizioni di maggiore responsabilità o a lavorare come consulente o imprenditore nel settore delle arti e della cultura.
“Nel corso delle lezioni, gli studenti hanno incontrato – spiega il professor Ruta – un Direttore di orchestra, Ruben Jais de laVerdi di Milano e oggi si sono confrontati con Claudio Gubitosi. E’ importante dare evidenza di stili diversi di leadership, ognuno efficace, ognuno unico per definizione”.
Il Giffoni è presente all’Università Bocconi dal 2005, quando è stato organizzato il primo incontro con gli studenti del corso di laurea magistrale inEconomics and Management in Arts, Culture, Media and Entertainment.
Sul futuro del Gff, Ruta spiega: “Vedo che Giffoni non si ferma, continua a cambiare e a non cullarsi mai dei successi ottenuti. Vorrei che si raggiungesse una maggiore tranquillità economica. Ma soprattutto una maggiore indipendenza. Io spingo Giffoni verso il mercato, libero dalla politica, con una mentalità internazionale”.
L’esperienza Giffoni suscita curiosità da parte degli studenti perché, secondo Ruta, “l’idea alla base di tutto è rendere i ragazzi protagonisti e costruire un’organizzazione che ruota attorno ai ragazzi, al tempo stesso destinatari dei film e giurati esperti. Come se i clienti – rimarca il docente universitario -diventassero parte dell’organizzazione in modo strutturato. Se questa idea, apparentemente folle, fosse applicata da altre organizzazioni culturali si vedrebbero molte rivoluzioni”.
In questi 45 anni il Gff è cambiato, aprendosi a nuovi linguaggi e nuove prospettive. “Giffoni – aggiunge ancora il prof. Ruta – cambierà pelle per seguire la progettualità oltre il mondo del cinema che Claudio Gubitosi vuole fortemente. E’ un salto importante che può fare inevitabilmente solo in logica manageriale. Oggi vedo Giffoni come una boutique delle idee, in un incubatore chiamato Regione Campania. Domani la vedo più come un grande luogo che sarà in grado di attrarre menti da tutto il mondo. Occorrono, però, due cose: non separarsi dalla logica principale di rendere i ragazzi protagonisti, attirare le migliori menti al mondo che possono sviluppare questo tema. Diventerà un luogo fatto di persone uniche, dove il contesto aiuta a creare e a produrre”.