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Salernitana: a tavola un patto per il riscatto

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A tavola a Cetara, nella Cetara di mister Torrente squadra a cena con il mister per stemperare tensioni e veleni, incomprensioni e fraintendimenti. Le due sconfitte consecutive bruciano e non poco ma l’ultima gara casalinga ha fornito incoraggianti segnali di risveglio al di là del risultato. La Salernitana fa quadrato attorno al suo allenatore. Una cena voluta dal mister per compattare lo spogliatoio, renderlo granitico e svelenire il clima che avevano generato le sue esternazioni nel dopo gara: “Mi arrangio come posso”. Non solo a Fabiani ma anche a qualche calciatore quelle parole non erano piaciute. Il mister ha chiarito, spiegato, invitato tutti ad andare avanti nel raggiungimento dell’obiettivo comune: la salvezza.

Prova a voltare pagina la Salernitana a cementarsi attorno al suo allenatore. Un patto per il riscatto a cominciare da Chiavari contro una diretta concorrente nella lotta per la salvezza ma che esprime un calcio propositivo ed aggressivo proprio come quello che voleva fare Torrente a Salerno e che per tanti motivi non è stato possibile ancora vedere. Ora contano solo i risultati. La Salernitana è in un gruppone di undici squadre racchiuse in appena cinque punti. Con una vittoria vedi il paradiso con una sconfitta ti senti all’inferno. Ed è proprio la depressione e la pura di non farcela che deve essere scacciata. Prova a lavorare sulla testa prima che sulle gambe del gruppo il tecnico di Cetara. A tavola si firmano le intese migliori ma anche i peggiori tradimenti. La risposta non tarderà ad arrivare. Sabato a Chiavari Torrente andrà incontro al suo destino senza paura e consapevole di aver fatto tutto quello che c’era da fare per il bene della Salernitana.

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