Prova a voltare pagina la Salernitana a cementarsi attorno al suo allenatore. Un patto per il riscatto a cominciare da Chiavari contro una diretta concorrente nella lotta per la salvezza ma che esprime un calcio propositivo ed aggressivo proprio come quello che voleva fare Torrente a Salerno e che per tanti motivi non è stato possibile ancora vedere. Ora contano solo i risultati. La Salernitana è in un gruppone di undici squadre racchiuse in appena cinque punti. Con una vittoria vedi il paradiso con una sconfitta ti senti all’inferno. Ed è proprio la depressione e la pura di non farcela che deve essere scacciata. Prova a lavorare sulla testa prima che sulle gambe del gruppo il tecnico di Cetara. A tavola si firmano le intese migliori ma anche i peggiori tradimenti. La risposta non tarderà ad arrivare. Sabato a Chiavari Torrente andrà incontro al suo destino senza paura e consapevole di aver fatto tutto quello che c’era da fare per il bene della Salernitana.