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Calcio e Business; Salernitana, valori di mercato: vincono, Coda, Sciaudone e Donnarumma

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Le “valutazioni di mercato dei calciatori” della Salernitana, collocano ai primi tre posti, Coda, Sciaudone, e Donnarumma. L’ideale classifica dei “valori di mercato” risulta essere la seguenteCoda (1,50 mln euro), Sciaudone (1.30 mln ), Donnarumma (600 mila euro), Schiavi, Rossi, Eusepi (500 mila), Gabionetta (375), Strakosha (300), Bovo, Nalini , Odier (225), Pollace, Moro, Terracciano (200), Franco (175), Colombo, Troianiello, Lanzaro, Tuia (150), Perrulli, Empereur, Trevisan (100), Pestrin , Milinkovic  (75),  Arcaleni , Ronchi (50).  (fonte Transfermark)

Il “valore totale del parco calciatori” delle societa’ di serie B per la stagione in corso, e’ stato valutato pari ad 302,70 mln di euro ( fonte transfermark.it) Il valore totale del “parco giocatori della serie cadetta” risulta essere divisa come segue . Cagliari (37,13 mln euro), Pescara (22,03), Cesena (19,60), Spezia (18,75), Livorno (17,90), Bari (17,48), Como (14,43), Latina (14,38), Vicenza (13,45), Perugia (12,90), Avellino (12,38), Novara (12,33) Ternana (12,23), Ascoli (10,90), Pro Vercelli (10,68), Modena (10,30), Lanciano (9,33), Salernitana (8,23), Trapani (7,75), Entella (7,55) Crotone ( 7,45), Brescia ( 5,58).

Il “risultato netto aggregato dei club di serie B”, quantifica una perdita d’esercizio totale pari  a 74 mln di euro (valore esercizio precedente 61 mln di euro). Fonte Report Calcio 2015. Le società di serie B, al termine della propria stagione sportiva, determinano , una perdita d’esercizio pari a  3,36 mln di euro. Sulla base dei dati aziendali di Report Calcio 2015, le “governace delle società di calcio di serie B”,  al fine di evitare ai soci dei club di riferimento,   ricapitalizzazioni per recuperare le perdite di esercizio, devono attivare progetti di bilancio in sintonia con la normativa del” fair play finanziario”.

La “situazione economica” delle società della serie cadetta evidenzia come il “costo del lavoro” risulta essere aumentato del 6,2% (da 8,1 mln di euro a 8,6 mln di euro medi per club),  in considerazione dell’aumento dei ricavi, “l’incidenza del costo del del lavoro” e’ diminuito dall’85% all’80%. Sul fronte ricavi diminuiscono i “ricavi della gestione caratteristica” ( ricavi da stadio e ricavi da sponsor- 33%, ricavi da diritti tv – 41%) , mentre sono  aumentati: del 29% i “ricavi da plusvalenze” derivanti dalla cessione dei calciatori , e del 23% i “ricavi da contributo in conto esercizio”.

La situazione finanziaria rileva invece che l’indebitamento totale medio per club e’ aumentato in un anno del 40% (da 17,5 mln di euro a 24,5 mln di euro). A seguito di una crisi di liquidita’ risultano essere aumentati in un anno : del 165% i debiti commerciali ( da 2,6 mln di euro a 7 mln di euro), del 14% i debiti finanziari (da 4,9 mln di euro a 5,6 mln di euro ), del 15% i debiti tributari ( da 3,9 mln di euro a 4,5 mln di euro). Il “patrimonio netto” medio per club ritorna essere pari al valore di due anni precedenti pari ad euro 3,1 milioni di euro, “l’indice di liquidita’” diminuisce dal 20% al 12% , “ l’indice di indebitamento” diminuisce da 10,8 mln di euro a 8,6 mln di euro. La gestione delle società di calcio, al pari di ogni altra azienda , deve essere finalizzata a determinare il giusto “equilibrio economico finanziario”, calcolando un corretto “break even point” (BEP), tra i costi e ricavi aziendali. “Governance vincent”i per i club di calcio della serie B.

Antonio Sanges – Dottore Commercialista

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