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Lazio modello da seguire ma perchè a Salerno Lotito fa il contrario?

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«E’ con soddisfazione che sento di poter dire che oggi siamo un club modello in Italia e in Europa, anche per l’attenzione dedicata al fair play finanziario e alle regole di bilancio che ogni società dovrebbe saper rispettare. Ciononostante, siamo in corsa per raggiungere grandi traguardi, con un team qualificato e un gruppo finora contraddistintosi per competenza, forza e grande umiltà. Mi auguro che presto tutte le società italiane diano priorità a questi aspetti».

E’ quanto affermato in una nota dal presidente della Lazio Claudio Lotito commentando l’analisi condotta dal Guerin Sportivo che «ha premiato la S.S. Lazio tra i club che impiegano un numero più elevato di giovani in campionato».

«Si tratta di una medaglia al valore», ha aggiunto Lotito, «che a fronte dei risultati ottenuti sinora certifica la validità di un progetto che abbiamo avviato con convinzione e certezza».

La Lazio ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2015 con un utile netto consolidato di 5,7 milioni. Si tratta del quarto bilancio chiuso consecutivamente in utile per il club biancoceleste. Tuttavia, come evidenziato dal Calcio&Finanza lo scorso 9 ottobre, la società presieduta da Lotito è riuscita a chiudere in utile l’esercizio 2014/15 avendo anticipato 22,3 milioni di ricavi derivanti dalla partecipazione della squadra di Stefano Pioli alle coppe europee nella stagione 2015/16.

Su questa politica contabile, secondo quanto riportato nei giorni scorsi dall’agenzia Reuters, avrebbe acceso un faro la Consob. “L’evoluzione della vicenda viene monitorata con attenzione, anche se è tutto allo stadio iniziale”, ha spiegato alla Reuters una fonte vicina alla situazione.

A Salerno, invece, Lotito co-proprietario del club granata fin dal principio ha puntato su giocatori esperti e navigati. Lo ha fatto in D, in seconda e prima divisione ed ha ripetuto il tutto anche in serie B. La Salernitana è la seconda squadra più vecchia del campionato in serie cadetta. Il Bari è sul podio ma subito dietro c’è la Salernitana. Tra le squadre più giovani c’è il Crotone che ha rifilato recentemente 4 gol ai “vecchietti” granata. Il centrocampo attuale della Salernitana composto da Pestrin, Moro e Bovo, 100 anni in tre la dice tutta sul modello Lazio non seguito a Salerno. Non regge neppure il paragone con l’importanza della piazza. Se a Roma con la Lazio ha coraggio da vendere proponendo giovani di belle speranze e sconosciuti perchè non fa lo stesso a Salerno?

Proprio a Salerno due giovani del vivaio Lazio Strakosha e Pollace, rispettivamente portiere e terzino destro non trovano spazio. In panchina Odjer e Milinkovic e forse sabato a Chiavari l’unico giovane in campo sarà Empereur di 21 anni.

 

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