“Recriminazioni politiche e sindacali – continua Canfora – , presunte illegittimità procedurali nella scelta di fornitori di servizi e nella scelta di collaboratori, richieste di accesso agli atti rimaste inevase, denotano una mancanza di sana e doverosa interlocuzione di chi governa il Piano S1 sia con le istituzioni interessate che con la comunità dei fruitori di servizi, nonché un comportamento lesivo dei più elementari doveri di buona e corretta amministrazione. Per questo accolgo immediatamente l’invito che mi è stato rivolto dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL per un confronto che analizzi l’intero ciclo di organizzazione dei servizi, a partire dalla programmazione alle modalità di erogazione, al fine di ripristinare la correttezza e la legalità in quell’ambito e di migliorare il più possibile la prestazione dei servizi per i cittadini”.