“4Maninpasta” non è una sfida, ma un incontro sinergico tra due diverse filosofie di approccio alla cucina finalizzata alla creazione di una degustazione assolutamente unica ed irripetibile, con il recupero di sapori da proporre al pubblico in un’atmosfera conviviale e a tratti goliardica. Un vero e proprio show cooking nella cucina a vista di via Velia, senza separazione con i clienti, che dialogano e brindano con gli chef durante la preparazione di piatti meravigliosi, sofisticati allo sguardo e delicati al palato, giocati su armonie e contrasti di gusto, fino a sorprendere o a lanciarsi in sperimentazioni estreme.
Lo chef Mancino, trentatré anni, dopo aver frequentato l’istituto per i servizi alberghieri e la ristorazione di Salerno, inizia l’attività professionale in prestigiosi alberghi e ristoranti, fino ad approdare quasi per caso nel 2005 al Grand Hotel Principe di Piemonte come chef del ristorante “Il Piccolo Principe”. Da allora traguardi prestigiosi con l’inserimento in guide prestigiose, come il Gambero Rosso e l’Espresso, fino ai primi riconoscimenti internazionali con la prima Stella Michelin nel Novembre 2008. Il 2014 è l’anno dell’ulteriore consacrazione e la seconda stella brilla oggi sul Piccolo Principe e sul suo chef. Giuseppe è amante della cucina creativa, ma allo stesso tempo classica, che non alteri i sapori dei prodotti. Come punto di riferimento professionale si ispira al famoso Chef Alain Ducasse, sperando un giorno di avere la sua umiltà e preparazione.
“Abbiamo lavorato tanto per far diventare il ristorante uno dei templi della ristorazione versiliese prima e italiana poi – racconta Mancino al quotidiano Il Tirreno – La prima stella è stata un premio al nostro lavoro, ma anche uno stimolo a fare sempre meglio. La nostra filosofia, alla fine, è semplice, perchè cerchiamo di proporre alla nostra clientela una cucina con gli elementi di base legati ai prodotti del territorio, per poi rivisitarla. Tradizione e innovazione sono due punti fermi. Una formula che ha trovato l’apprezzamento del pubblico e, vista la seconda stella, anche della critica specializzata. È una responsabilità in più. Mantenersi ad altissimi livelli non è mai facile”.
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