Il secondo riconoscimento proviene dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che si terrà come sempre a Paestum dal 29 ottobre all’1 novembre, e che, giunta alla sua diciottesima edizione, ha voluto consegnare il premio Paestum Archeologia di questo 2015 proprio ai Gruppi Archeologici d’Italia, per valorizzare l’operato dell’associazione, che da cinquant’anni non solo tutela, ma sensibilizza e informa il grande pubblico sull’affascinante mondo dei beni culturali e dell’archeologia in particolare.
“Siamo onorati di ricevere due riconoscimenti così importanti in occasione del nostro cinquantesimo anno di attività,” commenta così Gianfranco Gazzetti, Direttore Nazionale dei Gruppi Archeologici d’Italia, che continua spiegando la missione dei Gruppi Archeologici d’Italia, attivi ormai da mezzo secolo: “Sono stati 50 anni di profondo impegno di ciascuno di noi. Anni in cui abbiamo gestito 20 aree archeologiche italiane, allestito 10 musei civici, continuato a scavare per portare alla luce la nostra storia; negli anni abbiamo aperto 5 convenzioni attive con le Soprintendenze Archeologiche in tutto il territorio italiano. Questo è il nostro impegno quotidiano, da 50 anni –conclude Gazzetti – e aver ricevuto queste onorificenze ci stimola ancora di più nella nostra attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti di uno dei beni più importanti e strategici del nostro Paese: i beni culturali.”
Proprio in occasione della Borsa di Paestum, all’interno della manifestazione, sabato 31 ottobre a partire dalle ore 10.00 per tutta la giornata i Gruppi Archeologici d’Italia organizzano il convegno “Tra storia e passione: 50 anni di volontariato al servizio dei beni culturali”.
Il convegno, aperto a tutti, ospiterà tra gli altri anche Mounir Bouchenaki, consigliere speciale del Direttore Generale Unesco e Direttore dell’Arab Regional Centre for World Heritage, e sarà l’occasione per poter ascoltare Mohamad Saleh, Former Manager of Palmira Tourism e Hanan Nabulsi, cittadina siriana, che porteranno la testimonianza diretta di un Paese, la Siria, dilaniato e distrutto da una guerra assurda, ma così ricco di testimonianze di un glorioso passato archeologico, oggi disperatamente da tutelare.
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