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La Salernitana in 6 mesi ha dilapidato un intero patrimonio di entusiasmo

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Sei mesi fa, era il 25 aprile, Salerno tornava in B dopo un fallimento, il secondo della storia, e una scalata cominciata dai dilettanti e coronata con la promozione tra i cadetti. Festa in campo e sugli spalti per il raggiungimento in anticipo della B in appena quattro anni di gestione Lotito – Mezzaroma. Sei mesi dopo e tre sconfitte consecutive, scotto quasi inevitabile per una matricola, si è passati dalla gioia alla tristezza, dall’esaltazione alla depressione, dagli applausi alla contestazione. Salerno vive di eccessi. E’ sempre stato così e sarà sempre così ma a volte l’equilibrio, la misura, la programmazione possono evitare di trovarsi a fare i conti con situazioni come quelle capitate davanti al volpe lunedì pomeriggio.

La Salernitana non sta attraversando un buon momento andava messo in preventivo, la gestione societaria non è stata impeccabile avendo tanto tempo per programmare ma questo è il solito refrain con Lotito abituato a fare le cose all’ultimo momento. E’ Lotito, prendere o lasciare. Una società che di riffe o di raffe ha comunque fatto il suo riportando la Salernitana alle porte dell’olimpo del calcio in quella serie B che in tanti speravano di rivedere dopo aver ingoiato bocconi amari e la polvere dei campi dilettantistici. Ora bisogna fare quadrato, non disperdere energie, evitare gli eccessi. Ben venga la contestazione dei cosiddetti cani sciolti che può servire da sprone, da sveglia ad un gruppo apparso molle e giù di corda, impaurito ed intimidito dagli avversari.

Ancor meglio hanno fatto  gli ultras dei gruppi più carismatici della sud che senza clamore, ma con toni fermi e decisi hanno parlato con i calciatori più rappresentativi per capire quali fossero i problemi ma soprattutto per chiedere alla squadra,  massimo impegno, concentrazione e determinazione per onorare la maglia che indossano. Ora si aspetta una reazione della squadra contro un avversario tra i peggiori che potessero capitare in questo momento sulla strada dei ragazzi di Torrente. Salerno deve ritrovare l’appuntamento con i tre punti l’unico collante per tenere unite le varie componenti e recuperare quel patrimonio di entusiasmo, passione e calore spazzato via in appena sei mesi e dopo tre sconfitte consecutive

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