In breve, si tratta di: 1) tendenziale invecchiamento demografico e aumento della speranza di vita degli stakeholders, ovvero gli attuali e futuri beneficiari delle prestazioni; 2) sostenibilità finanziaria dei sistemi PAYG (pay as you go, ovvero “servizio che viene pagato nel momento in cui viene utilizzato”); 3) solvibilità finanziaria dei sistemi DC, ovvero a prestazione o contribuzione definita, come ad esempio i fondi pensione.
In termini economici (rendiconti annuali) e finanziari (a partire dai bilanci di cassa), il Rapporto svolge un’analisi evidentemente prospettica, di breve medio e lungo periodo, avendo come obiettivo di riferimento l’equilibrio finanziario dell’intero sistema.
In ordine a ciò, è altresì evidente che le attuali tendenze dell’invecchiamento demografico e dell’aumento della speranza di vita rappresentano reali pericoli per l’equilibrio del sistema, ovvero in ordine alla misura del rapporto tra l’ammontare dei contributi o premi da versare e l’ammontare corrispondente delle prestazioni finali.
E quindi, i fattori essenziali che hanno incidenza sul rapporto sono: il tempo di pagamento delle prestazioni e l’adeguatezza delle prestazioni medesime. Ad esempio, la riforma delle pensioni, introdotta con la legge 214 del 2011, e meglio nota come Legge Fornero, di fatto ha posticipato il pagamento di prestazioni pensionistiche per un periodo di circa sei anni e quindi ottenuto due effetti: direttamente, un effetto finanziario positivo e prolungato per le casse dello Stato; indirettamente, l’effetto di garantire l’adeguatezza degli assegni di pensione da pagare.
Per il futuro, a giudizio dell’OCSE, due sono le questioni per l’Italia: a) mantenere la sostenibilità finanziaria del sistema pay as you go di pagamento delle pensioni; e nel contempo b) sviluppare l’attuale mercato, piuttosto asfittico, dei fondi pensioni. In ordine a quest’altro sistema, a garanzia del rischio di longevità, l’OCSE suggerisce anche, ai fini delle prestazioni, di aggiornare gli indici di calcolo relativi ai nuovi tassi di mortalità.
Angelo Giubileo