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Tumori: oncologi, sì vaccino anti-hpv per proteggere uomini

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Garantire il vaccino contro il papillomavirus anche agli uomini. A chiederlo sono gli oncologi che sottolineano come tale virus può causare pure neoplasie del pene e dell’ano oltre che del collo dell’utero, e l’immunizzazione ”va aumentata nelle donne ma dovrebbe essere estesa anche ai maschi”. Oggi, rilevano gli esperti in occasione del Congresso nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), il 75% dei casi di tumore del collo dell’utero potrebbe essere evitato grazie alla vaccinazione contro il Papilloma Virus Umano (HPV). È una delle neoplasie più frequenti nelle giovani donne (under 50), con 2.100 nuove diagnosi stimate in Italia nel 2015. Non solo.

L’HPV può causare il cancro ad altre parti del corpo come vulva, vagina, pene, ano, bocca e faringe. È pericoloso, quindi, anche per gli uomini. Ma nel nostro Paese la copertura vaccinale, introdotta nel 2007 per le dodicenni, è a macchia di leopardo, con il rischio di non garantire a tutta la popolazione un accesso uniforme a questo strumento di prevenzione che rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza. La media italiana della copertura (per le ragazze nate nel 1997) è pari al 70,8%, ben lontana dall’obiettivo del 95% inizialmente stabilito. E si passa da Regioni virtuose come Sardegna (86%), Toscana (83,8%), Puglia (83,1%) e Basilicata (82,4%) alle basse coperture di Bolzano (26,7%), Sicilia (58,3%) e Campania (64,9%).

”Vogliamo promuovere una campagna nazionale di sensibilizzazione rivolta non solo ai cittadini ma anche agli oncologi per abbattere le barriere culturali ancora presenti – spiega il presidente Aiom Carmine Pinto -. Siamo infatti di fronte a un vero e proprio strumento di prevenzione primaria contro i tumori.

Per questo realizzeremo un opuscolo che sarà distribuito in tutti i reparti di oncologia”. Oggi, un terzo dei casi di infezione da HPV riguarda i maschi, che corrono un rischio di infezione di ben 5 volte maggiore rispetto alle adolescenti. Purtroppo, però, per ora i ragazzi non possono essere immunizzati gratuitamente in tutte le Regioni, come avviene per le coetanee, anche se nel 2015 Liguria, Puglia, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno esteso l’offerta gratuita anche ai maschi nel dodicesimo anno di vita.

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