Non è così per Caldoro che mostra una delibera, la numero 46 del 9 febbraio 2015, quindi quando ancora era in carica come governatore, dal titolo “Misure di salvaguardia”. In pratica il documento prevede che, facendo ricorso a misure messe a punto da Governo nazionale e Commissione europea, i Comuni che, entro il 31 dicembre 2015, non riescono a ultimare i lavori, “non perdono i finanziamenti né devono pagare di tasca propria perché i progetti vengono spostati sul cosiddetto ‘Programma parallelo’, ossia sui Pac”.
Caldoro punta il dito contro De Luca e dice: “Non sta applicando una delibera che risolverebbe i problemi a cui stanno andando incontro i Comuni che lamentano anche il blocco dei pagamenti da parte della Regione, innescando un circolo secondo cui la Regione non paga i Comuni e i Comuni, a loro volta, non posso pagare le imprese”. Così Caldoro annuncia che presenterà, nell’ottica di una “operazione trasparenza, un esposto alla task force e alla Commissione europea per denunciare il blocco della spesa” perché l’atteggiamento di De Luca altro non è che una “azione vessatoria nei confronti dei Comuni”.
E ha fatto sapere di essere “pronto a sostenere qualsiasi azione contro Regione”. “Chiedo ai Comuni – afferma – di costituirsi contro Regione che causa blocco pagamenti”. Per Caldoro, inoltre, “ad oggi più di 300 Comuni hanno superato il 50% dei lavori”. Nessun rischio, insomma, per l’ex presidente della Giunta regionale, di perdere i finanziamenti europei. Per Caldoro, la decisione di De Luca di non attuare la delibera è dovuta a un ricorso al Tar che “l’allora sindaco di Salerno presentò contro le misure di accelerazione della spesa e che ha perso”.