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Bufera frasi De Luca su Bindi, interviene la Boschi: ”Mi auguro che si scusi”

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Ancora De Luca fa parlare di se. Il suo intervento alla trasmissione di ieri sera Otto e mezzo in onda su La7  non è passato inosservato ai vertici del Pd nazionale. “Stimo De Luca e lo considero un politico molto capace. Ma le frasi su Rosy Bindi sono inaccettabili. Mi auguro che arrivino le sue scuse”. Lo afferma il ministro per riforme costituzionali Maria Elena Boschi. L’esponente della minoranza Pd Gianni Cuperlo chiede l’intervento del partito. Il governatore della Campania ha detto in tv che la presidente della commissione antimafia “è impresentabile in tutti i sensi”. Cuperlo dichiara: “Se il Pd non riuscirà a dare una risposta a queste parole dimostrerà di non essere una comunità”.

GOTOR. Il senatore dem Miguel Gotor definisce inqualificabili le parole di De Luca. “Le parole che il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha rivolto nei riguardi della presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi sono inqualificabili, segno di una volgarità e di una inciviltà che non dovrebbe avere cittadinanza nel Partito democratico. Anche perché non offendono solo una donna e un’autorevole dirigente politica del Pd, che è stata fra l’altro presidente del partito, ma anche il delicato ruolo istituzionale da lei attualmente rivestito sul fronte della lotta alla camorra e alla mafia. Perciò il presidente, il segretario e gli organi di garanzia del Pd dovrebbero stigmatizzare le parole di De Luca e non farle cadere in un assordante silenzio come stanno facendo in queste ore”.

ZAMPA. Solidarietà alla Bindi anche da Sandra Zampa, vicepresidente del Partito democratico: “La mia solidarietà, il mio affetto e la mia stima a Rosy Bindi nei cui confronti ieri sera Vincenzo De Luca ha rivolto parole offensive e gravi. Ed è tanto più grave e preoccupante che sia stata denigrata la presidente della Commissione Antimafia, che svolge un lavoro difficile e importante, da un presidente di Regione che dovrebbe conoscere il rispetto dovuto nei confronti delle istituzioni e dei loro rappresentanti. Ho sempre sperato di stare in un partito dove non fosse necessario dissociarsi dalle espressioni maleducate e maschiliste dei suoi esponenti”.

MARTELLA. “Le affermazioni del presidente della Regione Campania Enzo De Luca su Rosy Bindi sono inaccettabili e non dovrebbero mai far parte del dibattito politico. Ogni critica, anche la più aspra, in politica è sempre legittima, ma se si scade in questi veri e propri insulti si tocca un livello non ammissibile. Quando si arriva contestare l’esistenza stessa di una persona, vuol dire che si è sorpassato qualsiasi limite”. Lo dichiara il vice presidente del Gruppo Pd della Camera, Andrea Martella.

FASOLINO. “Vincenzo De Luca è stato offensivo verso la Bindi ed e’ molto confuso in relazione alla vicenda Cosentino-Caldoro”. Cosi Antonio Fasolino, coordinatore nazionale del Nuovo Psi. “Nicola Cosentino nel 2010 ha cercato di indebolire la candidatura di Caldoro. Come è noto a tutti a Roma – ricorda Fasolino – è in corso un processo, quello della P3, che accerterà questi fatti. E’ noto a tutti, poi, che in occasione delle ultime elezioni regionali l’uomo più vicino a Nicola Cosentino, con una sua lista, ha sostenuto Vincenzo De Luca. Il movimento ‘Campania in rete’ è stato determinate per la sua vittoria” conclude l’esponente socialista.

FAVA. “Dicendo che Rosy Bindi non merita di esistere De Luca usa lo stesso linguaggio della camorra”. Lo ha affermato Claudio Fava, vice presidente della Commissione Antimafia intervenendo alla fine della seduta di oggi alla Camera sulle parole rivolte dal presidente della Regione Campania al presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. “Quelle parole sono una minaccia per la presidente dell’Antimafia, un’offesa per l’intero Parlamento e soprattutto una umiliazione per la Regione che De Luca governa. E in cui molti, con molta sofferenza, si battono contro la camorra e contro quel linguaggio”, ha concluso Fava.

DI MAGGIO. “Vincenzo De Luca, in delirio di onnipotenza, pensa all’Italia quasi fosse neppure la Campania, ma la ‘sua’ Salerno, dove si muove con la stessa aura di un monarca. Nella Repubblica Italiana, invece, si applicano le leggi dello Stato, almeno così dovrebbe essere. Così come ha fatto la Commissione Antimafia, applicando la legge Severino. Continuare ad attaccare in modo becero e irriguardoso l’onorevole Bindi, che ha condotto il lavoro della Commissione in sintonia coi commissari, nello scrupoloso rispetto sia delle norme, che delle diverse posizioni espresse, vuol dire che il ‘forse’ governatore della Campania non è in grado di intendere e di volere. Forse, anziché per la legge Severino, sarebbe meglio rimuoverlo per questa manifesta incapacità”. Così il senatore dei Conservatori e Riformisti, Tito Di Maggio, componente della Commissione Antimafia, in merito alle dichiarazioni fatte in una trasmissione televisiva dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sulla presidente della bicamerale Antimafia Rosy Bindi.

FALANGA. “L’iniziativa sulla lista degli impresentabili, in occasione delle ultime elezioni regionali in Campania, fu opera di tutta la Commissione Antimafia e non già della presidente Rosy Bindi per cui se taluno ritiene di dover contestare o criticare tale attività deve farlo nei confronti di tutta la Commissione e non già della sola presidente”. Lo dice, in una nota, il senatore Ciro Falanga, segretario del gruppo ALA (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie) replicando alle frasi contro Rosy Bindi del presidente della giunta regionale campana Vincenzo De Luca. “Per questa ragione – aggiunge Falanga – invito il presidente Vincenzo De Luca ad esprimersi nelle forme istituzionali che si convengono ad un governatore di una delle regioni più importanti d’Italia”.

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