L’iter di formazione del PAF, dall’affidamento dell’incarico professionale alla definitiva approvazione, nonostante i numerosi passaggi burocratici intermedi previsti dalla norma, è stato relativamente breve – da febbraio 2014 al mese di ottobre 2015 – grazie all’impegno dei redattori (RTP Studio Fortea di Torino) e al costante interessamento personale del Sindaco Vito Sansone. Questa approvazione arriva a distanza di venti anni dal Paf, approvato nel 1996.
Dichiarazione del Sindaco di Acerno, dott. Vito Sansone: «Il nuovo piano andrà a programmare lo sfruttamento intelligente del patrimonio boschivo per il decennio 2015/2024. Esso, infatti è il frutto della caparbietà e delle sinergie messe in campo da questa Amministrazione che ha impresso un decisivo impulso al superamento dei numerosi ostacoli burocratici. Appare di tutta evidenza l’importanza che simile strumento di pianificazione assume nella realtà socio-economica del Comune di Acerno, il cui demanio forestale risulta uno dei più grandi tra i Comuni Campani. Il Comune di Acerno potrà finalmente programmare nel prossimo futuro interventi di riqualificazione del territorio boschivo e fare in modo che esso possa diventare, come lo è stato sempre per il passato, strumento fondamentale del proprio sviluppo. Ricordo che la mancata vigenza di questo strumento scaduto già dal lontano 2006 ha prodotto un mancato introito sino al 2012 nelle casse comunali di una cifra pari a quasi 2milioni di euro, questo dato si è ripercorso negativamente per tutte le aziende boschive acernesi e non e per il lavoro e l’economia in generale di Acerno. E’ doveroso esprimere gratitudine al grande ed encomiabile lavoro di tutta l’equipe di specialisti che hanno, ognuno nei diversi ruoli, collaborato alla buona riuscita del nuovo Piano di Assestamento Forestale del Comune di Acerno e alla Regione Campania».
Acerno è, posto al centro del Parco Regionale dei Monti Picentini; ha una superficie complessiva di 7.232 ettari, di cui 4.995 di proprietà comunale, governata a boschi di alto fusto di circa 3.000 ettari, boschi cedui di 1.500 ettari e pascoli o incolti di 410 ettari.