E, come se non bastasse, anche i tre centrocampisti, in particolar modo Maresca ma in certi momenti di particolare affanno anche Rigoni e Hiljemark, fanno da muro davanti all’area di rigore. Gli azzurri, però, sono pazienti e tessono la loro tela in maniera costante. Jorginho è il perno dell’azione. Attraverso i piedi dell’italo-brasiliano passa sempre il pallone ed il regista del Napoli, di volta in volta, fa partire l’azione su uno dei due lati, a seconda che la dinamica dell’azione favorisca il passaggio al trio Ghoulam-Hamsik-Insigne, sulla sinistra, o piuttosto a Hysaj-Lopez-Callejon sulla destra.
Il Napoli prova e riprova a penetrare nel vivo della difesa palermitana, ma la densità degli avversari è notevole e c’è sempre un piede o una testa che riescono ad ad allontanare la minaccia. Per sbloccare il risultato, allora, ci vuole, come sempre più spesso avviene negli ultimi tempi, una ‘magia’ di Higuain. L’argentino, poco dopo che Insigne aveva colpito in pieno un palo della porta del Palermo, inventa una conclusione potentissima dai limiti dell’area di rigore che s’insacca a fil di palo, senza lasciare scampo a Sorrentino. Una prodezza, un gol nato dal nulla, un’azione da vero fuoriclasse.
Il Palermo fa quello che può. Quando tenta di proiettarsi all’ offensiva, la squadra di Iachini è costretta a subire l’aggressione dei centrocampisti azzurri e anche dei difensori che mantengono altissima la linea di retroguardia, rendendo molto difficile la vita ai rosanero. Il Napoli ha il torto di creare molto e di concretizzare poco in relazione al volume di gioco espresso ed alle occasioni da gol confezionate.
Gli azzurri colpiscono tre volte il palo con Insigne, Higuain e Mertens, ma sprecano anche Hamsik e Callejon. Il Palermo con il passare dei minuti si fa più coraggioso e mette il naso fuori dalla propria metà campo con più coraggio ma ciò lo espone inevitabilmente alle furiose ripartenze degli azzurri. E’ Mertens a chiudere la partita a dieci minuti dalla Fine. Il Napoli continua a volare ed i suoi tifosi a sognare.
Il broncio e le imprecazioni che hanno accompagnato l’uscita dal campo di Lorenzo Insegne nel secondo tempo a Maurizio Sarri “non fa nè caldo nè freddo. Io ormai ho una certa età….” dice a Sky che gli chiede un commento sul nervosismo che ha accompagnato il talento partenopeo al momento della sostituzione. “Dovrà essere lui a spiegarlo ai suoi compagni – la bacchettata di sarri – perche’ questa è una mancanza di rispetto. Se poi lui esce ed è incazzato per me va bene”.
“Siamo alla settima vittoria consecutiva e mi parlate di Zuniga e di Insigne che esce arrabbiato: nessun giocatore è contento di uscire, più esce arrabbiato meglio è. Vale anche per Mertens”, le parole del tecnico a Premium. Più in generale, per Sarri “la squadra sta facendo bene, è un periodo molto faticoso e già da domani dobbiamo pensare alla prossima gara: il nostro orizzonte finisce alla prossima partita.
Il mondo del calcio è questo: non eravamo brocchi prima, non siamo fenomeni adesso”. Zuniga ha detto di voler andare via a gennaio? “Questa è una scelta sua, la società non mi ha mai parlato di Zuniga, è un giocatore come gli altri, lo stiamo monitorando e anche i dati raccolti parlano una differenza di condizione rispetto agli altri. In questo momento giocano gli altri perché stanno meglio”.