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Salernitana, passa per Bari il destino di Mister Torrente

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Non è più tempo di diete, la Salernitana ha ora la necessità di nutrire una’anemica quanto pericolosa classifica che presenta ancora immacolata la casella delle vittorie in trasferta. Il San Nicola di Bari non è il Fatebenefratelli, la squadra di Mister Nicola non si annuncia in vena di regali nonostante il gemellaggio tra le due tifoserie ed il clima di festa che inevitabilmente ci sarà sugli spalti. Ma di questi tempi un avversario vale l’altro: i granata devono provare a vincere, devono farlo per cominciare a dare un senso a quest’avvio di campionato col freno a mano tirato e anche per incollare su terra ferma la traballante panchina di Torrente.

Lotito lo ha difeso, ha messo le atenuanti degli infortuni in serie per giustificare la mancanza di vittorie cronica ed i tanti gol incassati. A proposito siamo a 17. Peggio ha fatto solo il Como, ultimo con 20 reti subite. Hai voglia a parlare e straparlare di fiducia incondizionata ed altre perle da frasario calcistico, il pallone – nonostante le evoluzioni che sanno tanto di involuzioni – alla fin fine continua ad avere un solo giudice: il risultato. Nelle ultime sei partite tre sconfitte e tre pareggi ultima vittoria il 26 settembre all’Arechi con la derelitta Ternana. Assenze a parte lì dietro c’è qualcosa che non va.

Bisogna blindare la difesa mettendo da parte l’idea di gioco propositivo che finora non ha portato risultati incoraggianti. Bari rappresenta un crocevia fondamentale per il mister. Lotito ha riproposto il racconto di Napleone: meglio un generale fortunato che bravo. Se Torrente è bravo e non fortunato l’epilogo sembra scontato. Bari chiude il ciclo di gare a distanza ravvicinata il tempo delle scelte e delle decisioni, anche quelle sulle sorti dell’allenatore, sembra essere attivato.

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