Partendo dalla trama, che rispetta in pieno l’impianto del libretto originario de “La serva padrona” di Giovan Battista Pergolesi ed il libretto di Gennaro Antonio Federico, Mercurio nel comporre il nuovo divenire musicale ha scelto di intraprendere la strada della contemporaneità senza dimenticare il passato, in particolare quello che ha determinato la sua formazione artistica. Ed ecco che tra le pagine degli spartiti spuntano richiami a Mozart, Puccini, Stravinskij e Bernstein. Musica e parole vivono, in questo “nuovo” intermezzo operistico, un loro equilibrio che lascia a Serpina (Naomi Rivieccio, soprano) ed Uberto (Biagio Pizzuti, baritono) la dimensionepergolesiana della loro storia. In scena ci sarà anche Vespone (Vittorio Stasi). A suonare con l’Orchestra del Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno, diretta dal M° Massimiliano Carlini, ci saranno anche Dario Deidda al basso elettrico e Marco De Gennaro al pianoforte.
“La serva padrona”: da sabato al Teatro Verdi di Salerno il “remake” del M° Antonello Mercurio
Una grande voliera bianca, pochi elementi d’arredo – anch’essi rigorosamente bianchi – che richiamano gli interni di un settecentesco palazzo, una serva, un padrone, un mimo ed un’orchestra da 40 elementi. Si presenta così la nuova versione de“La Serva padrona”, la produzione del Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno, che ha trovato una sua moderna dimensione nella riscrittura musicale del M° Antonello Mercurio e tra le pagine del libretto, riscritto in versione napoletana, di Antonio D’Alessandro. La regia è di Pasquale De Cristofaro, suoi sono anche le scene ed i costumi. Sabato 7 novembre alle ore 21, al Teatro “Giuseppe Verdi” di Salerno c’è la prima; si replica domenica 8 novembre alle ore 18.30. L’ingresso è libero (è gradita la prenotazione, da farsi presso il botteghino del Teatro Verdi, 089 662141).
Commenta