L’uomo è ritenuto responsabile di essere al vertice di un’organizzazione criminale che favoriva l’ingresso di clandestini attraverso matrimoni di comodo. Sotto la lente d’ingrandimento della magistratura sono finite 34 persone residenti tra Cava e comuni limitrofi. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta, gli investigatori hanno identificato extracomunitari clandestini che per ottenere il permesso di soggiorno e regolarizzare la loro posizione in Italia erano disposti a pagare fino a 10 mila euro agli organizzatori di tale traffico, i quali si attivavano per ottenere i documenti necessari alla celebrazione dei matrimoni e, in alcuni casi, si occupavano anche della cerimonia e del banchetto nuziale per dare una parvenza di veridicità al fatto.