Particolarmente drammatica la situazione in cui si sono trovate le centinaia di persone che assistevano a un concerto rock al Bataclan: l’assalto, gli spari, gli omicidi a sangue freddo, la presa di ostaggi, poi il blitz delle teste di cuoio, conclusosi con la morte di due terroristi. Il capo dell’Eliseo, che assisteva alla partita tra Francia e Germania, è stato fatto allontanare dallo stadio ed è andato al ministero dell’Interno per seguire gli eventi. Le inferriate attorno allo stadio sono state bloccate e migliaia di persone sono rimaste bloccate all’interno. Testimoni che si trovavano al Bataclan di Parigi hanno raccontato in lacrime che i terroristi gridavano “Allah u Akbar”, “Allah è grande”.
E militanti dello Stato islamico hanno immediatamente celebrato su Twitter con l’hashtag in arabo “Parigi in fiamme”. Le indagini sono state subito prese in carico dall’antiterrorismo. “Siamo riusciti a fuggire, c’era sangue dappertutto, hanno tirato con un fucile a pompa sulla folla”, ha detto al sito di Le Figaro un uomo che si trovava al Bataclan. E un altro: i terroristi “erano molto calmi. Hanno ucciso a freddo molti ostaggi, ad uno ad uno. Poi ricaricavano e ne uccidevano altri. Hanno ricaricato le armi tre o quattro volte”.
La polizia ha evacuato le strade attorno ai luoghi degli attentati avvertendo che gli assalitori “sono ancora in strada, tornate a casa”. E la prefettura ha invitato i cittadini a rimanere in casa “per le prossime ore” a “evitare di uscire salvo in caso di necessità assoluta”. Ai locali pubblici è chiesto di “rafforzare la sicurezza agli ingressi e accogliere chi ne ha bisogno”, e di “interrompere le manifestazioni in corso all’aperto”. Sabato tutte le scuole e le università della regione di Parigi rimarranno chiuse insieme con i Musei. Niente stop invece per i treni e per gli aeroporti.
IL MOMENTO DELL’ESPLOSIONE ALL’ESTERNO DELLO STADIO DURANTE LA PARTITA DELLA NAZIONALE
Il presidente francese ha voluto rivolgersi alla nazione poco dopo gli attentati: “Nel momento in cui vi parlo sono in corso attacchi terroristici senza precedenti nella zona di Parigi. E’ una terribile prova che ancora una volta ci colpisce. Dobbiamo dare prova di sangue freddo. La Francia di fronte al terrore deve essere forte e grande”. “Dobbiamo difenderci”, ha affermato annunciando in diretta tv lo stado d’emergenza in tutto il Paese e la chiusura delle frontiere. “Rinforzi militari convergono sulla regione di Parigi per evitare nuovi attentati”, ha proseguito il capo dell’Eliseo, visibilmente scosso. Hollande, che ha annullato la sua partecipazione al G20 in Turchia domenica, ha chiuso il proprio discorso con un pensiero positivo e incoraggiante: “Abbiamo di fronte una nazione pronta a difendersi”, ha detto sottolineando che “le forze di sicurezza stanno facendo del loro meglio, sono in azione” e invitando i francesi ad “avere fiducia”.
Gli attentati che hanno nuovamente colpito al cuore Parigi hanno suscitato sdegno in tutto il mondo. E il mondo politico francese ha messo da parte le proprie divisioni. “Stasera ancora l’orrore… Sospendiamo le nostre campagne fino a nuovo ordine”, ha comunicato su Twitter la presidente del Fronte Nazionale, Marine Le Pen.
SI ALZANO LE MISURE DI SICUREZZA ANCHE IN ITALIA
Allerta su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione su Roma e Milano, misure di sicurezza innalzate ai massimi livelli, contatti costanti con le autorità francesi e i servizi d’intelligence alleati per condividere le informazioni sull’attacco: gli attentati di Parigi hanno fatto scattare immediatamente anche in Italia i piani di sicurezza previsti in caso di allarme rosso.
“L’antiterrorismo – ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano – è in costante contatto con i colleghi francesi per seguire con estrema attenzione ciò che accade in Francia, anche allo scopo di disporre ulteriori interventi preventivi”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sta seguendo la situazione a palazzo Chigi. “L’Italia – dice il premier – piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L’Europa colpita al cuore saprà reagire alla barbarie”. Sullo stesso tenore le parole del Capo dello stato Sergio Mattarella: “L’orrore che sta sconvolgendo la capitale francese e tutto il paese lascia esterrefatti e sgomenti”.
Questa mattina al Viminale, alle 9.30, Alfano ha convocato il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che sarà presieduto dal premier Renzi: la riunione, alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dei servizi di sicurezza, servirà a fare una prima analisi di quanto accaduto a Parigi e a predisporre le misure necessarie per cercare di ridurre al minimo i rischi per il nostro paese.
In attesa di capire qualcosa di più sulla matrice degli attentati parigini, ma anche sulla dinamica e sul numero dei terroristi entrati in azione, sulla loro provenienza e sui loro movimenti – un lavoro che l’intelligence sta già facendo per cercare di fornire un quadro quanto più chiaro possibile nella riunione di domani – sono intanto state disposte le prime misure. D’intesa con il ministro Alfano, il capo della Polizia Alessandro Pansa ha invitato tutti le autorità di pubblica sicurezza sul territorio ad innalzare la vigilanza e i controlli su tutti gli obiettivi sensibili, con particolare riferimento a quelli francesi e con una attenzione specifica su Roma e Milano.
Vigilanza massima, dunque, su porti, aeroporti e stazioni, sedi diplomatiche, luoghi di culto, monumenti e musei, centri commerciali e luoghi di aggregazione, scuole e università di diversi paesi.
Misure che accompagnano quelle già disposte, dopo l’aggressione a Milano di un cittadino ebreo, con una circolare inviata in mattinata a prefetti e questori che invitava a rafforzare le misure di sicurezza su tutti quei luoghi e quegli obiettivi riconducibili ad Israele e alla religione ebraica: sinagoghe ma anche scuole ebraiche, sedi diplomatiche e di compagnie aeree, quartieri frequentati per la maggior parte da cittadini di religione ebraica, interessi commerciali, aziende.
E’ molto probabile, comunque, che già domani verranno disposte nuovi interventi, con una stretta ulteriore alle misure già rigide e, soprattutto, un impulso più forte alla prevenzione e al monitoraggio di tutti quegli ambienti più a rischio. Non è escluso che possano inoltre scattare una serie di perquisizioni, anche se non nell’immediato, e che il governo possa decidere di seguire la strada indicata da Hollande e disporre una stretta sulle frontiere.
Quel che è certo, dicono gli analisti e tutti gli addetti ai lavori, è che fino ad oggi non ci sono segnali specifici di progetti di attentati nel nostro paese. Ma questo non significa essere al sicuro perché, ripetono, “non è possibile eliminare del tutto il rischio di attentati”: i ‘lupi solitari’ o le ‘cellule isolate’, come hanno ribadito solo due giorni fa gli 007 al Copasir, possono entrare in azione in ogni momento dopo aver seguito un processo di radicalizzazione senza aver avuto alcun collegamento con organizzazioni terroristiche.
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