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Droga, minaccia teste: nuove accuse indagato omicidio Vassallo

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 I carabinieri dei Ros, con il supporto dei militari del comando provinciale carabinieri di Salerno, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Salerno nei confronti di Bruno Humberto Damiani, 33 anni, detenuto, conosciuto come “il brasiliano” e del fratello Stefano, 29 anni, per il quale sono stati disposti i domiciliari. Secondo gli investigatori, entrambi avrebbero tentato di impedire la testimonianza di A.F. nel processo che vede Humberto Damiani imputato per spaccio continuato di sostanze stupefacenti.

Il 33enne, inoltre, è l’unico indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica (Salerno), ucciso con nove colpi di pistola il 5 settembre del 2010. Secondo le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Salerno, i due fratelli sarebbero ricorsi a violenze e minacce per costringere il teste a non deporre. Bruno Humberto Damiani, attualmente detenuto, è stato estradato in Italia dalla Colombia nell’aprile di quest’anno, dopo un lungo periodo di irreperibilità e latitanza trascorsa in Sudamerica. Dall’estate del 2011, infatti, era irreperibile e latitante: nei suoi confronti erano stati emessi due distinti provvedimenti restrittivi. Durante la sua latitanza in Sudamerica, il brasiliano ha cercato, avvalendosi di familiari e conoscenti, di intimidire e minacciare i testimoni che lo accusavano di spaccio di sostanze stupefacenti nel Cilento; in particolare A. F., che nell’estate del 2013 fu anche vittima di un’aggressione da parte del fratello Stefano. Con l’avvicinarsi dell’inizio del processo a Vallo della Lucania, Damiani ha reiterato dal carcere le minacce, allo scopo di intimidire il testimone, avvalendosi non solo del fratello ma anche dell’appoggio di due conoscenti residenti a San Mauro Cilento, i fratelli W.M. e A.M. Questi ultimi due sono indagati in stato di libertà, mentre il gip di Salerno ha disposto per il brasiliano la custodia in carcere e per il fratello gli arresti domiciliari.

(ANSA).

 

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