Questa volta sotto le luci dei riflettori della giustizia finisce il fiume Fusandola e la deviazione del suo corso, necessaria (secondoi progettisti) perla realizzazione della «mezzaluna». Ma non solo. Ci sarebbero anche alcune procedure amministrative la cui irregolarità sarebbe emersa, stando a quanto riferiscono informalmente gli ambientalisti, durante alcuni procedimenti giudiziari già in corso e, soprattutto, durante l’ultima udienza presso il Consiglio di Stato.
Concessioni, si legge in un esposto, «che hanno permesso l’utilizzo di oltre 20mila metri quadrati di superfici demaniali, tra cui arenile, specchi acquei e alveo nuovo e vecchio del torrente Fusandola»