Ma la Prima Commissione del Csm che oggi ha discusso del caso ha preferito aspettare, in attesa di ricevere dal presidente del tribunale di Napoli e dalla procura di Roma atti ritenuti necessari per la formulazione delle contestazioni al giudice.
In particolare la Commissione, presieduta dal laico Renato Balduzzi, aspetta dal presidente del tribunale di Napoli Ettore Ferrara una relazione sul caso che ha investito Scognamiglio – indagata con il marito Guglielmo Manna e altre sei persone, tra cui l’ex capo della segreteria di De Luca, Nello Mastursi – mentre dalla procura di Roma, titolare dell’inchiesta, sono attesi atti integrativi di quelli già trasmessi. Scognamiglio è stata giudice relatore della decisione con cui a luglio il tribunale civile di Napoli permise a De Luca di restare al suo posto, confermando la decisione presa venti giorni prima dal giudice monocratico che aveva accolto il ricorso del governatore contro la sospensione dall’incarico per effetto della legge Severino.
E secondo l’accusa dei pm romani, la minaccia di una decisione sfavorevole al presidente della Regione sarebbe stata usata nel tentativo di ottenere la nomina a un’importante carica nella sanità campana del marito del magistrato. Mai chiesto favori e mai anticipato a nessuno la decisione sul caso De Luca, è stata la difesa del magistrato che ha anche preso le distanze dal coniuge, spiegando di essere da tempo separata in casa e denunciando un uso distorto delle intercettazioni dell’inchiesta da parte di chi le ha passate alla stampa.
Fonte ANSA
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