Un contrattacco che parte con una nuova segreteria che, dopo l’azzeramento della precedente, sarà insediata in tempi brevi e che sarà di 6 o 7 elementi, scelti tra i big del partito. Un posto dovrebbe esserci anche per il capogruppo Mario Casillo che, con la segretaria e il presidente regionale del Pd, Stefano Graziano, guiderà quello che per la Tartaglione dovrà essere “un rapporto normale tra un presidente e il suo partito”. Condivisione di scelte e strategie, dunque, e, in prospettiva anche la richiesta di un rimpasto di Giunta con l’ingresso di elementi del Pd, anche se Tartaglione su questo punto rallenta e dice che “di questo è prematuro parlare”.
Il Pd campano è profondamente scosso dalla vicenda De Luca – Mastursi e la conferma arriva dal dibattito al quale i vertici del partito hanno dato vita oggi a Napoli: un confronto che va avanti per quattro ore, con parlamentari, europarlamentari, membri della segreteria azzerata dalla Tartaglione e consiglieri regionali. Mancano i componenti di “Rifare l’Italia”, quei Giovani Turchi che fanno capo ad Andrea Orlando e Matteo Orfini e che avrebbero voluto un coinvolgimento del Pd nazionale.
“Che altro aspettiamo per aprire una discussione di carattere nazionale?”, esclama Andrea Cozzolino, candidato sconfitto da De Luca alle primarie che non ha partecipato all’incontro. Lo strappo coinvolge anche la parlamentare Valeria Valente che ci va giù duro sui social. “Il Pd regionale – scrive – ha commesso un errore quando ha consentito a diversi dirigenti di essere cooptati nella struttura di staff della Presidenza della Regione, favorendo una commistione tra funzioni di gestione e direzione del partito. Una commistione di sicuro non virtuosa. Si è trattato di errori seri che oggi fanno pagare un prezzo troppo alto al Pd”.
Assenti anche il consigliere regionale Antonio Marciano e Michele Grimaldi. Strappo forte che in queste ore Tartaglione e Graziano tentano di ricucire. Domani, intanto, De Luca si presenterà in Consiglio per affrontare di petto la sua vicenda giudiziaria, il comportamento di Mastursi e la presunta concussione per induzione operata dall’avvocato Guglielmo Manna, marito della giudice Anna Scognamiglio, componente del collegio del Tribunale di Napoli che accolse la richiesta di De Luca di sospendere la sua sospensione dalla carica di Governatore prevista dalla legge Severino.
De Luca dovrà rispondere alla sua maggioranza ma anche a un’opposizione che si annuncia agguerrita: il gruppo regionale M5S ha presentato una mozione di sfiducia alla quale una parte del Centrodestra vorrebbe che arrivassero anche i voti dei consiglieri regionali di FI e di FdI-An. Un terremoto, insomma, con un un grave “danno d’immagine” per il Pd che sconta anche il fatto che – secondo Tartaglione – De Luca ha “gestito malissimo la vicenda dal punto di vista della comunicazione”. In primavera a Napoli si vota e Antonio Bassolino preme per tornare in pista. Per il Pd le cose si annunciano sempre più difficili.