Una strategia del terrore eseguita, in lucida sequenza, da fanatici super addestrati, ma ordita da menti raffinate e pericolose che, sotto le spoglie di un delirio religioso, mal celano, certamente, interessi politico- economici propri e di coloro che li finanziano e fiancheggiano.
L’Occidente, l’Europa fanno ancora una volta quadrato, serrano le fila e provano ad organizzare e coordinare una risposta adeguata a quella che, di fatto, è una vigliacca ed infame dichiarazione di guerra.
L’immancabile parallelismo con il dramma della immigrazione e con l’imminente Giubileo, moltiplica, nel Paese, preoccupazioni e perplessità; molte delle quali, assolutamente, fondate e legittime.
Nell’immediato, onde diminuire i rischi, si rende indispensabile elevare i livelli di allarme e di controllo interni. Misure necessarie per salvaguardare le collettività ed i singoli, ma che, spero, non intacchino la routine e le nostre abitudini.
L’intento dei terroristi è creare il caos; per questo, auspico che taluni non cedano al rischio di nuova psicosi. Utilizzare ulteriori cautele e favorire il flusso di informazioni, potrà aiutare a non incorrere nell’errore di identificare, in modo indiscriminato, il nemico nelle migliaia di disperati costretti a fuggire, o in quei concittadini di provenienza e religione islamica i quali, da anni, rispettosi delle regole, si sono saputi integrare e diventare parte delle nostre comunità.
Al di là della azione diplomatica, le Intelligence, le forze di polizia e quelle militari assumono e svolgono una funzione delicatissima. Il governo italiano e quelli europei sono chiamati al difficile compito di garantire sicurezza e tranquillità e, questa volta, per farlo non basteranno marce silenziose, dichiarazioni e protocolli rassicuranti; c’è bisogno di azioni più tangibili ed incisive, a cominciare da quelle in materia di politica estera. Occorrono scelte decise e nette, anche a costo di reinterpretare accordi e trattati che, evidentemente, hanno palesato qualche falla.
In queste circostanze, la gente sa rispondere in modo coscienzioso e responsabile, ragione in più per cui, le rivendicazioni a salvaguardia della propria tutela non possono essere disattese.
La coesione, la solidarietà ed il senso di appartenenza ad una Cultura, ancorché ad una Religione, saranno elementi determinanti per quella che si sta rivelando, fondamentalmente, una battaglia a difesa della appartenenza a questa Civiltà.
In qualunque Dove si attenti alle Libertà di qualcuno, tutti dovrebbero sentire in pericolo le proprie. Oggi, è a rischio qualcosa che è più grande degli stessi Stati, delle Nazioni e, persino, del Mondo: l’Umanità.
editoriale a cura di Tony Ardito, giornalista
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