L’emendamento approvato dall’Aula lascia all’Esecutivo la facoltà di scegliere se attuare la riforma con un unico testo entro il 18 aprile 2016. Indipendentemente dai tempi di attuazione della riforma, ne sono stati confermati i contenuti, tra cui il divieto di gold plating, per cui non potranno essere previste disposizioni più severe di quelle comunitarie. Epicentro del nuovo sistema sarà l’Autorità Nazionale Anticorruzione, sotto la guida di Raffaele Cantone a cui spetta il compito di vigilare mercato. Al centro della riforma anche la qualità della progettazione, diminuendo eventuali deroghe e varianti, tra le prime cause dell’incremento dei costi.
Tra le novità contenute nel disegno di legge delega sugli appalti figurano:
1) stop alle gare con massimo ribasso: verranno infatti premiate le offerte economicamente e qualitativamente più vantaggiose;
2) divieto di norme in deroga negli appalti, ad eccezione di eventi calamitosi;
3) eliminazione dell’incentivo per i progettisti della pubblica amministrazione;
4) limitazioni all’appalto integrato;
5) potenziamento della fase progettuale;
6) consolidamento del ruolo dell’Autorità Anticorruzione: la scelta dei commissari di gara avverrà a rotazione da un albo costituito proprio presso l’Anac.