«La classifica deficitaria degli avversari non deve disorientarci – alza la guardia Francesco Pacileo, vice capitano dell’Alma Salerno – siamo consapevoli che una vittoria a Campobasso darebbe una spallata alla nostra diretta concorrente nella lotta salvezza, ma non troveremo una rivale arrendevole, anzi pronta ad affrontare la partita come uno spareggio, perché rappresenterà per loro una delle ultime occasioni per ritornare in corsa. Novembre è il mese decisivo e lo sapevamo. Dopo aver superato Saviano, abbiamo l’opportunità di bissare il successo preparandoci poi con serenità alla nuova sfida interna, contro il Torrino. Nessuno ci regalerà niente e la concentrazione deve essere nostra fedele alleata: non possiamo permetterci il lusso di sbagliare l’impatto su una partita troppo importante per noi».
Le statistiche del girone E descrivono l’Alma Salerno come una squadra casalinga: imbattuta al Pala Tulimieri, la formazione allenata da Nando Mainenti ha impattato tre volte tra le mura amiche fermando corazzate e poi ha spezzato il digiuno di vittorie imponendosi con il Saviano. Fuori casa, invece, non ha ancora schiodato lo scomodo zero dalla casella delle vittorie e dei pareggi ma si è sbloccata sotto porta. Il viaggio in Molise è, dunque, occasione propizia per invertire il trend dei risultati in trasferta. I numeri raccontano anche di un Campobasso vulnerabile in difesa, la più perforata del gruppo con 42 gol al passivo. La squadra molisana, però, riparte dalla buona prestazione della settimana scorsa contro Ciampino, terminata con la sconfitta di misura (2-3). «Non sarà una passeggiata», conclude Pacileo.
Durante il match, il difensore e vice capitano dell’Alma si imbatterà spesso in Leo Melfi, pivot classe ’92, originario di Termoli, lungagnone di 185 centimetri con un passato nel calcio a 11. Melfi è il punto di riferimento di una squadra che, alla stregua dell’Alma, ha scelto giocatori locali per inseguire la salvezza.
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