Uno spaccato comicissimo e caratterizzante del nostro tempo dove le tematiche sociali, economiche e di relazione sono viste in chiave farsesca.
Certo il “rimedio “trovato da questo chef Michele Gigolo,interpretato dal Palumbo, privato del suo ristorante da un operazione congiunta della Guardia di Finanza e Asl, alla fine si rivela un autentica botta de “beau cul”per usare un francesismo.
Lo spettacolo scritto e diretto da Sasà Palumbo, mi piace: un concerto comico inarrestabile, i personaggi si sussegono sulla scena con caratterizzazioni enfatiche e armoniose.
La spontaneità, l’accoglienza e l’interpretazione è innata nell’animo del Palumbo che esalta la scena, la domina in maniera istrionica.
Ho ammirato il suo dinamismo, l’attenzione, il pragmatismo, la semplicità, la naturalezza, la poliedricità, il mestiere che trasmette con grande affabilità ai componenti del suo gruppo.
Accanto a lui, difatti, si mescolano una zia Erminia sontuosa (Marianna Sugliano) che mi aveva già fatto una notevole impressione nello spettacolo “Tutta colpa di Moana”.
La rivedo e me la gusto con grande piacere nei panni di una zia -mamma “chioccia” verso il suo nipote quarantenne chef in crisi e con intenzioni suicidarie.
E poi Mariano Grillo in una esilarante caratterizzazione, in lui ho rivisto un Mario Porfito prima maniera.
Con una lingua “sfocata” a dir poco,,una parlantina molto “sciorta” , veste i panni del “Tutor” Donatello e cerca di impiantare il gene di Gigolò al Gigolo.
Una transegenesi che si sviluppa attraverso un operazione di ingegneria genetica di una comicità traboccante che punta diritto al bersaglio (Michele Gigolo) che funge da ospite.
La mutazione è necessaria, serve per poter esprimersi e calarsi in una nuova realtà al servizio delle più “belle donne” (sic!) del circondario.
Siparietti eroticomici attraverso i quali il nostro Gigolò sfrutta in maniera singolare il corredo “cromosomico” ereditato dal Tutor.
Fatica ad adattarsi alla nuova condizione che richiede una grande prestanza fisica, ciò nonostante la nuova attività frutta soldi che nemmeno il più sofisticato dei cuochi napoletani sarebbe stato in grado di guadagnare.
Un fantastico via vai di donne , addirittura è sepolto da “macerie “di femmina Big Beautiful Women , classicamente BBW .
Viene soccorso ed “estratto”ai limiti del soffocamento ,manco a farlo apposta ,dalla zia Erminia e dal Tutor.
Un incidente di percorso all’interno del condominio, dove abita e svolge la nuova professione , lo porta a vivere un avventura rosa shoking con un senatore ,udite, udite, gay .
Il finale è di grande impatto comico ed emotivo : Michele Gigolo sarà veramente un ricco Gigolò????
Lo spettacolo curato nei minimi dettagli (forse qualche spacchetto in meno ? ) tocca varie problematiche della nostra condizione umana e le valuta con il classico aplomb partenopeo.
Di sicuro non basterà spostare un accento, ma la morale sottesa a tanta comicità ci porta a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno e a vivere le difficoltà con atteggiamento positivo .
Entusiasmano anche i vari Franco Tortora, Rosa Cece, Felice De Falco, Assunta Miele, Gianni Palumbo ,Elisabetta Fulgione, Luigi De Risi che compongono il resto del cast di questa professionale Compagnia Napoletana Acis il Sipario.
A voi non resta che affollare il Teatro Arbostella e sopratutto non dimenticate : Cà se ride ….è sicuro!!!
Repliche nei fine settimana 21-22-28-29 novembre 2015, il sabato alle 21.15 e la domenica alle 19.15. Info 347-1869810
Lello Casella
ottimo spettacolo, ritmi giusti risate a crepapelle. mi sono divertito tantissimo. cartellone sempre al top al teatro arbostella