La reazione del Nazareno è di gelo assoluto: in serata fonti del partito affermano che l’ipotesi di una candidatura dell’ex sindaco al Comune di Napoli non è affatto vista in maniera favorevole dalla segreteria nazionale del Pd.
Le stesse fonti affermano che non è quello di Bassolino il nome che il Partito democratico ha deciso di mettere in campo per la conquista di Palazzo San Giacomo. Essendo stata decisa ieri dal Pd partenopeo l’indizione delle primarie, per il 7 febbraio prossimo, potrebbe profilarsi quindi una sfida tra Bassolino e un altro nome ‘forte’ del partito, che possa giovarsi dell’imprimatur di Renzi.
Un nome su cui gli anti-Bassolino stanno già lavorando: “I cittadini – dice il parlamentare dem Leonardo Impegno – sceglieranno tra chi rappresenta, purtroppo, ancora oggi gli errori del passato e chi deve costruire una valida, unitaria e vincente alternativa per il futuro della città. Io farò in modo che Bassolino non resti solo”.
L’ex sindaco non replica allo stop che trapela dal Nazareno. “Si risponde solo a dichiarazioni che hanno un nome e un cognome”, dice un esponente del Pd napoletano molto vicino a Bassolino. In ogni caso i piani di quest’ultimo non cambiano: puntare a primarie di coalizione ‘aperte’, in cui non votino solo gli iscritti al Pd, per giovarsi del sostegno di altri partiti e soprattutto di quelle ‘forze civiche’ che Bassolino intende mobilitare al suo fianco, pensando magari anche a una lista che le rappresenti alle amministrative.
“Fare il sindaco – spiega – è stato l’impegno più grande della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città. Napoli prima di tutto, di ogni interesse particolare”. E ancora: “La crisi della città è molto grave. È una crisi politica e civile, oltre che economica e sociale. Politica e civile deve dunque essere la risposta chiamando a raccolta le forze migliori e valorizzando le energie giovani. Unire Napoli contro le troppe divisioni è la strada maestra per il futuro”.
Dal 2010, concluso il secondo, difficile quinquennio alla presidenza della Regione, Bassolino non si era più proposto per cariche elettive. Uscito indenne da diverse inchieste giudiziarie, soprattutto legate ai tormentati anni dell’emergenza rifiuti, ha scritto libri e si è occupato della sua fondazione ‘Sudd’. Soprattutto ha sviluppato la strategia comunicativa sui social: attraverso Twitter e Facebook ha lanciato messaggi politicamente sempre più forti, facendo capire di non essere affatto pronto alla pensione. Fino alla vera e propria campagna condotta dopo l’estate per l’indizione delle primarie a Napoli.
Una campagna vinta, visto che il Pd locale, dopo aver inutilmente cercato un candidato unitario forte che permettesse di evitare il ricorso alle primarie (dopo la pessima esperienza del 2011, con il voto sepolto da polemiche, ricorsi e accuse di brogli), ieri pomeriggio ha dato il via libera alla consultazione.
Sui social, l’annuncio del ritorno ha scatenato centinaia di reazioni di ogni tipo. Gli entusiasti ricordano i risultati ottenuti da Bassolino come sindaco, i contrari lo accusano di aver “già prodotto abbastanza danni”. Ancora fluido il parterre degli altri candidati. L’unico nome certo, al momento, è l’uscente e ricandidato de Magistris.
I Cinque stelle non hanno ancora scelto su chi puntare, nel centrodestra è pronto a riprovarci Gianni Lettieri ma da Forza Italia si ripete che nessuna decisione è stata presa. Resta da vedere come si riposizioneranno le varie anime dei dem a Napoli, specie alla luce del gelo che trapela dalla segreteria nazionale.