Tredici anni dopo arriva il redde rationem, ma ci si arriva impreparati – a livello nazionale, ministeriale e regionale di ASL -, nonostante il tempo a disposizione per risolvere questo enorme grattacapo sia stato enorme: 13 anni. Per gli ospedali, compreso il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, sarebbe un problema di dimensioni enormi.
Ecco la lettera.
Al Direttore Generale dell’A.O.U.
“San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”
Dott. Vincenzo Viggiani
vincenzo.viggiani@sangiovannieruggi.it
Al Direttore Sanitario dell’A.O.U
Dott.Angelo Gerbasio
angelo.gerbasio@sangiovannieruggi.it
Al Commissario della ASL SALERNO
Avv. Antonio Postiglione
direzionegenerale@aslsalerno.it
Al Sub Commissario Sanitario dell’Asl Salerno
Dott.Giuseppe Longo
direzionesanitaria@aslsalerno.it
L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno, intende esprimere grande preoccupazione per le possibili condizioni di disagio assistenziale , che potranno determinarsi nei giorni successivi alla entrata in vigore della Direttiva Europea sul riposo obbligatorio.
Ovviamente questa preoccupazione è ancora più forte e cogente se si pensa che il rispetto di una corretta organizzazione del lavoro, a garanzia di chi lo svolge e al tempo stesso dell’utente, rischia di produrre effetti contrari sul piano assistenziale globale in quegli Ospedali o Servizi territoriali, che stanno operando da tempo in carenza cronica e crescente di risorse umane.
E sono tanti gli Ospedali di questa Provincia che sono “senza risorse umane adeguate“ e in situazioni organizzative dove l’attività svolta in varie forme di lavoro non ordinario è diventata preponderante rispetto a quella prevista dal buon senso e dal rispetto delle regole; e ciò probabilmente, con aspetti diversi, si ritrova anche in alcuni servizi territoriali e in alcune strutture accreditate.
Per anni, con indipendenza rispetto al governo politico del momento, abbiamo in riunioni, su giornali, in televisione, in confronti diretti con le diverse figure regionali preposte all’applicazione del Decreto regionale 49 del 2010, che bisognava procedere all’applicazione o alla immediata revisione dello stesso, perché si potessero riequilibrare le risorse disponibili in questa Provincia come nelle altre, unica possibilità per una Regione in piano di rientro di organizzare una rete assistenziale rispettosa dei diritti di tutti gli operatori assistenziali e dei cittadini, che hanno diritto ad una assistenza sicura e di qualità.
Vox clamans in deserto.
Questa giusta e sacrosanta normativa, che scaturisce da una Direttiva Europea emanata nel 2003 (finora disattesa nel nostro Paese, che rischia una procedura di infrazione) viene ad essere applicata nel momento peggiore, soprattutto nella nostra Regione ancora all’interno delle regole restrittive sulla possibilità di regolarizzare e assumere personale in Sanità, con la conseguenza di peggiorare ulteriormente le condizioni di assistenza, privando, in modo particolare le fasce economicamente più deboli e i più anziani, della possibilità di trovare una risposta adeguata alle appropriate domande di salute.
La filiera delle responsabilità nelle scelte applicative di questa disposizione europea, per la quale era stato dato un ulteriore anno di tempo, vedrà coinvolte tutte le figure tenute ad indicare le modalità di erogazione del servizio.
Ma, la decisione ultima, ricadrà sugli estensori dell’orario di servizio, generalmente i Direttori di Struttura; e chi dovesse decidere di attenersi all’invito ricevuto dalle Direzioni Generali per l’applicazione della Direttiva, dovrà ridurre i livelli di assistenza e, in alcuni casi, richiedere anche la sospensione della stessa.
Questo non può avvenire e non avverrà ma il livello della qualità delle prestazioni, in molte Strutture, prevalentemente quelle di ricovero, non potrà che ridursi ulteriormente con incremento delle percezioni negative da parte dell’utenza e con senso di maggiore insicurezza da parte dei medici e di tutti gli altri operatori sanitari.
L’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Salerno non solamente segnala questa condizione ma si dichiara sin da ora disponibile ad operare, in concerto con la Dirigenza dell’Azienda e della ASL, a predisporre un documento comune di analisi con eventuali proposte da inviare al Presidente della Regione e al Consulente regionale per la Sanità per la elaborazione di una modalità applicativa, possibilmente uniforme, della Direttiva europea, che consenta un tempo di attesa realistico per la elaborazione di un nuovo piano sanitario regionale.
Il Presidente
(Dott.Bruno Ravera)