L’appuntamento è per mercoledì 25 novembre, alle 17,30, presso la sala del Bar Moka in Corso Vittorio Emanuele di Salerno.
L’incontro-dibattito, introdotto dal segretario provinciale della Cisl Salerno, Elena Conte, e moderato dalla responsabile dello sportello antiviolenza della Cisl Salerno, Angela Mendola, vedrà gli interventi di Gioita Caiazzo, segretaria diocesana di Azione Cattolica, Simona Pagano, responsabile provinciale del Coordinamento Cisl donne, Modesta Pecoraro, coordinatrice area territoriale “La Tenda”, Fabiana Pagano, vice presidente provinciale “Fidapa”, Ersilia Trotta, coordinatrice regionale “Il CamMiNo”, Janet Bautista, presidente dell’associazione italo-domenicana “Paifa”, e Rosmina Viscusi, responsabile provinciale della “Anteas Cisl”.
Gli interventi saranno preceduti dalla proiezione del documentario “Las Mariposas – le tre eroine della Repubblica Domenicana” e del cortometraggio “Piccole cose di valore non quantificabile”.
L’Istat ci ricorda che nell’ultimo quinquennio sono 6 milioni 788 mila le donne che hanno subito qualche forma di violenza nella loro vita: sessuale nel 21%, fisica nel 20.2% e forme di stalking nel 16.1% dei casi. Nel frattempo, è cresciuto il numero delle denunce di oltre 5 punti percentuali e anche il numero delle donne che, seppur non denunciando, trova il coraggio di parlare del proprio dramma rivolgendosi a centri preposti o sportelli di ascolto. Diverse, infatti, sono le persone che si rivolgono agli sportelli antiviolenza della Cisl, situati presso le sedi di Salerno, Mercato San Severino e Scafati.
“Questo significa che il lavoro di sensibilizzazione, formazione e contrasto sta producendo risultati positivi – ha dichiarato Matteo Buono, segretario generale della Cisl Salerno – ed è per questo che proprio ora, più che mai, non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Ecco perché quest’anno, per ribadire e rafforzare questa concezione di rispetto della donna e della vita, la Cisl salernitana replica l’iniziativa lanciata alla Conferenza Nazionale di Riccione, lasciando una sedia vuota, sotto cui giacciono delle scarpe rosse, come simbolo di quell’impegno che in ogni sede e tutto l’anno dovrà contraddistinguere il nostro no alla violenza sulle Donne “.