Fu la Gemar – società promotrice del project financing per la realizzazione di un parcheggio multipiano interrato, con viabilità alternativa e sistemazione dei giardini di piazza Alario – a decidere di sottoporre la questione alla Presidenza del Consiglio dei ministri. In seguito al diniego della Soprintendenza, allora retta da GennaroMiccio, l’imprenditore chiese all’amministrazione comunale, nel corso di una conferenza di servizi, di adottare una procedura per bypassare gli uffici ministeriali di via Tasso.
«Constatato il superamento del dissenso», il Consiglio dei ministri, pertanto, «non ha esaminato i progetti, che verranno realizzati nel rispetto delle prescrizioni convenute». L’accordo trovato prevede, tra l’altro, l’aumento dello spessore del terreno delle aiuole,l’occultamento alla vista delle griglie di aerazione, il mantenimento della fontana nel punto in cui si trova attualmente, la realizzazione della pavimentazione in listelli di cotto, la riproposizione del parapetto così com’è oggi, la predisposizione di un ascensore a scomparsa.
LA VICENDA INSERITA NELLO SBLOCCA ITALIA. La vicenda riguarda lo “Sblocca Italia” nel quale è stato inserito proprio il parcheggio interrato di piazzetta Alario considerando l’opera di «interesse nazionale», by-passando il no della Soprintendenza salernitana che aveva posto più di un veto per il progetto. Un’opera voluta dall’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e bloccata da esposti e ricorsi nei vari tribunali di competenza. E così, proprio il premier, ha deciso che quel piano si deve fare.