A pochi chilometri di distanza, in un terreno incolto, è stata individuata una gabbia trappola composta da tre aree, le due laterali con porta a scatto per catturare avifauna e nella parte centrale era detenuto un esemplare di Frosone (Coccothraustes coccothraustes) che fungeva da richiamo vivo, chiara intenzione da parte del bracconiere di voler catturare avifauna particolarmente protetta. Nonostante l’appostamento, non è stato possibile risalire al soggetto, così il personale Enpa ha proceduto al sequestro dell’esemplare per maltrattamento e detenzione di fringillidi privi di anello o segni identificativi. Il Frosone, detenuto in una gabbia di dimensioni ridotte e colma di escrementi, presentava le timoniere totalmente rovinate dalle sbarre ed una ferita sul becco provocata dai tentativi di liberarsi. L’Enpa continuerà il monitoraggio della zona per contrastare il problema dell’eccessivo randagismo e il controllo dei microchip.