Parte civile nel procedimento i genitori di Migliaro, la sorella e la fidanzata che nell’ottobre del 2014 era in auto con Natalino in una zona appartata del litorale battipagliese quando ci fu l’irruzione dei romeni che aggredirono e uccisero il 33enne.
Ionut Alexa, individuato come uno dei due autori dell’aggressione (omicidio volontario aggravato), aveva chiesto di poter accedere al rito alternativo in base alla consulenza medica che non avrebbe messo in stretta relazione causale il decesso del giovane né con le botte ricevute né con una negligenza medica.