In questo panorama di grande incertezza l’ospedale cavese paga il prezzo di una riorganizzazione che ancora non c’è. “Nessuno provi a mortificare Cava de’ Tirreni – continua Servalli – il mio impegno per salvaguardare l’ospedale è quotidiano e ai massimi livelli, la mia interlocuzione è con tutti coloro che hanno a cuore la nostra città, ma anche con i massimi vertici sanitari e politici.
Il governatore De Luca si trova a fronteggiare una situazione di grande emergenza e una eredità che si è rivelata pesantissima. Il nostro ospedale ha i numeri per essere il punto di riferimento, non solo di Cava de’ Tirreni e della costiera amalfitana e le soluzioni possono essere trovate all’interno dell’Azienda Ospedaliera e Universitaria Ruggi D’Aragona, cui il nostro plesso fa parte, così come previsto, peraltro, dall’Atto aziendale. Si stanno vagliando, infatti, con la piena disponibilità dei vertici aziendali, da me costantemente sollecitati, anch’essi travolti da questo momento drammatico ma che comunque hanno garantito la massima attenzione per la nostra città, le azioni da mettere in campo per una soluzione che sia davvero definitiva”.
Su questioni di tale rilevanza non ci sono barriere politiche che tengano – sottolinea il sindaco Servalli – e faccio appello ai miei concittadini, ma anche a tutti i rappresentanti politici che siedono in Consiglio comunale ed in ogni altro consesso istituzionale e non, di impegnarsi tutti insieme. E certamente in me troveranno un interlocutore di grande trasparenza e pronto a qualsiasi sfida”.