Insomma nonostante la transizione verso l’addio al contante sia lunga e faticosa, qualcosa si muove. Il 30 giugno dello scorso anno è entrata in vigore la norma che impone a commercianti e professionisti di “accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito”, quando la somma è superiore ai trenta euro: una legge che – per il momento – non ha spinto l’utilizzo della moneta elettronica (fino a oggi non erano previste sanzioni per il mancato utilizzo), ma ha contribuito a sensibilizzare i commercianti.
Nel 2014, infatti, il numero di Pos in circolazione in Italia è aumento del 20% a quota 1,8 milioni: un recente studio di SosTariffe.it denunciava un calo del 13%, ma il dato è smentito dai numeri ufficiali di Banca d’Italia (la contrazione c’è solo per gli strumenti postali). D’altra parte il costo d’installazione dell’apparecchio oscilla tra i 25 e 180 euro annui, in alcuni casi è addirittura gratuito perché alla società di pagamenti interessano soprattutto le transazioni.
“Il problema non è tanto nelle sanzioni, quanto nella cultura” dice Boccadutri ricordando che “le frodi rappresentano lo 0,022% delle transazioni in Italia, una dato inferiore alle media Sepa che è allo 0,039%, eppure tanti hanno ancora paura di essere in qualche modo raggirati. Oggi la spinta all’utilizzo della carta di credito è visto solo in un’ottica di lotta all’evasione fiscale, in realtà sarebbe in grado di attivare tante economie di scale facendo risparmiare tutti”.
Basti pensare che secondo gli ultimi dati di Bankitalia la gestione del contante tra le indennità di cassa, i trasporti e la sicurezza costa circa 10 miliardi euro: il 48% è in carico alle banche che a loro volta lo riversano sui propri clienti. Insomma un gatto che si morde la coda. Qualcosa, però, si muove. A cominciare dai nuovi tetti imposti dalla Ue alle commissioni per i pagamenti: 0,3% per le carta di credito, 0,2% sui bancomat. In questo modo i margini di profitto si spostano dalle banche agli esercenti che vedrebbero così ridursi i costi.
Va nella stessa direzione un comma dell’emendamento di Boccadutri che chiede alle società di gestione dei sistemi di pagamenti di allinearsi al ribasso per le transazioni fino ai cinque euro. Avranno tempo fino al primo aprile dell’anno prossimo, altrimenti la commissione verrà definita per decreto con valore massimo che “non può essere superiore a 7 millesimi di euro per ogni operazione basata su carta di debito e a un centesimo di euro per ogni operazione basata su carta di credito”.
Fonte La Repubblica
e così con la scusa del controllo dell’evasione avranno ancor più il controllo sul popolo, è il tentativo di ricostituzione del feudalesimo (già in atto da alcuni decenni)..
se almeno il controllo fosse fatto da uno STATO avrebbe un senso! .. ma purtroppo è fatto dalle poche banche private che emettono Euro e che potranno disporre a piacimento di noi e di ciò che abbiamo, o che crediamo di avere, con un click. Come se l’evasione del caffè o dei 50€ del pranzo di Marino incidessero sul bilancio di uno Stato come l’Italia!
senza considerare poi cosa succederebbe nel momento in cui dovessi perdere account, cellulare, dati sensibili lasciati su una memoria usb etc.. e non solo: in caso di mancanza di rete e/o di elettricità come pagherei? con stretta di mano??
..e pensare che sono tanti che abboccano alla balla del controllo dell’evasione… che tristezza, tutti a ragionare con la testa del primo che strilla qualcosa
e con la feccia che gira sui social penso di averti fatto un bel complimento…per quello che ti potrà servire!
vorrei capire come fa la gente a dormire ancora………
Ma che ti sei fumato? I social hanno fatto perdere la testa a troppa gente.
anonimo delle 22.53, la testa l’hai persa tu, casomai l’avessi mai avuta funzionante, visto che non sei neppure in grado di scrivere due parole nel merito dei contenuti. Ho scritto cose ben concrete e tu parli dei social?? dove ho scritto dei social? cosa c’entrano? forse sei tu quello che vi si è perso, con social e cellulari (sappi che io, caso quasi unico, neppure ho cellulare e social, per la cronaca! E TU???? quanti smartphone hai?! l’ultimo tipo l’hai comprato?? sei connesso? l’app la tieni?).
Aggiungo per te un’altra possibile situazione in cui l’assenza di moneta porterebbe a situazioni catastrofiche per famiglie e individui: multe illegittime fatte per passaggi ztl dai sistemi automatici fraudolenti; sai cosa succederebbe senza moneta e con lo (pseudo)stato(siamo una succursale dell’UE per scelta di pochi) che possiede il tuo conto corrente (come già in parte avviene, per chi ha registrato il proprio conto sull’account presso l’Agenzia delle Entrate) ??
Ti ritrovi con ventimila euro in meno sul tuo conto.. automaticamente, senza avviso. Auguri. (poco importa poi che farai ricorso e che forse lo vincerai, in 10-15 anni.. tra l’altro, come lo pagheresti nel caso quei soldi erano gli ultimi e unici che avevi???!)
N.B. parlo di casi in cui lo Stato è stato condannato dal un regolalre tribunale.
Prova a pensare con la tua testa prima di sparare sentenze e giudizi sugli altri.
il baratto sarà la salvezza, finché non lo dichiareranno illegale per legge..