Sinistra Italiana ha deciso di presentare un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia “per chiedergli di adottare iniziative normative volte a rendere più stringenti i meccanismi di incompatibilità dei magistrati”: lo rendono noto, con un comunicato, Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera, e Claudio Fava (Si), vicepresidente della Commissione Antimafia. I due parlamentari spiegano che “a poche settimane dallo scandalo giudiziario che ha travolto il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e uno dei suoi più stretti collaboratori, si viene a creare una nuova situazione di profonda ambiguità per l’ex Sindaco di Salerno”.
“Pare infatti – scrivono Scotto e Fava nella nota – che a dover giudicare in appello De Luca per la vicenda del termovalorizzatore di Salerno (quella, per intenderci, che, con la condanna di primo grado ha provocato l’applicazione della legge Severino) sia destinato a essere lo stesso magistrato nei cui confronti tempo fa era avviato un procedimento per aver cercato di accedere al computer del Tribunale di Salerno al fine di verificare l’esistenza di procedimenti penali a carico di Vincenzo De Luca”. “In pratica – sostengono Scotto e Fava – lo stesso magistrato che qualche anno fa aveva cercato di adoperarsi in favore di De Luca, a gennaio potrebbe essere incaricato di giudicarlo. Questo, solo apparente, paradosso non può che suscitare forti e seri dubbi, anche se – concludono – la questione sarà verosimilmente affrontata in ambito processuale”.
Certe volte penso che esista un’équipe di non meno di un centinaio di persone, totalmente impegnata, magari a pagamento, nello sputtanare in qualsiasi modo Vincenzo De Luca.
Caro Gianluca, aggiungo alla tua considerazione che una volta il tratto distintivo della sinistra italiana era il garantismo.